Contenzioso medico. La guerra degli spot in TV. Medici contro avvocati: "Siete avvoltoi". E si minacciano querele
Sotto accusa sempre lo spot di Obiettivo Risarcimento sulla malasanità. Richieste di ritiro, interrogazioni parlamentari e via dicendo. Ma adesso Amami, una associazione di tutela dei medici coinvolti in contenziosi legali, promuove un suo spot dove definisce "avvoltoi" gli avvocati. E a protestare, stavolta, sono questi ultimi tramite Osservatorio Sanità. E tra i due litiganti...
22 FEB - Si prepara una vera e proprio guerra tra i medici e gli avvocati. Motivo del contendere sempre, l'ormai famoso, spot della società "
Obiettivo Risarcimento" che ha fatto il giro di molte TV nazionali e che ha fatto imbufalire associazioni mediche e anche esponenti poltici e sindacali.
Ma ora dalle parole si passa a una vera e propria controffensiva con le stesse armi. A pensarci, per primi, i chirurghi del Collegio italiano chirurghi con
uno spot presentato lo scorso 12 febbraio scorso in occasione della proclamazione dello stato di agitazione di ginecologi e ostetriche proprio per chiedere una legge diversa sulla responsabilità medica. Un video tutto incentrato sull'abnegazione e l'impegno dei medici e sulla delicatezza della loro missione e sull'assurdità dell'esplosione di un contenzioso con i pazienti che sta allontanando dal bisturi molti giovani neo laureati.
E lunedì prossimo arriverà un altro spot che si preannuncia molto più "cattivo" verso chi promuove la malasanità. A pensarci è stata Amami, che sta per "Associazione dei medici accusati ingiustamente" e che opera da anni a tutela dei camici bianchi coinvolti in casi di contenzioso medico legale. Realizzato con il patrocinio del Ministero della Salute, lo spot ha l'obiettivo dichiarato di “restituire dignità e serenità al rapporto tra medici e pazienti”.
“Vogliamo cambiare una situazione - spiega il presidente di Amami,
Maurizio Maggiorotti - che sta diventando sempre più insostenibile e pericolosa non solo per i medici ma per i pazienti e per tutto il Paese. Non è un’iniziativa contro qualcuno ma per qualcosa, per un cambiamento di cultura a favore di una sanità che non sia vittima del contenzioso esasperato e strumentale, e dove il medico sia messo in condizione di fare il suo lavoro nel migliore dei modi possibile”.
Quanto al titolo dello spot “Medici, pazienti e avvoltoi”, Maggiorotti precisa: “Aggressivo? No, però vogliamo essere chiari, altrimenti non cambia nulla. E nessuno può permettersi che non cambi nulla, né i medici, né i pazienti, né il Paese”.
Ma ancor prima di vederlo gli avvocati mettono le mani avanti. Almeno quelli di Osservatorio Sanità, un'altra associazione che si occupa di "collaborare al miglioramento del sistema sanitario nazionale attraverso l’individuazione degli elementi di difficoltà delle prestazioni erogate e, contemporaneamente, tutelare i cittadini che hanno subito errori medici", come si legge sul loro sito web.
All'annuncio dello spot di Amami hanno infatti fatto sapere di essere pronti a una “immediata querela che sarà depositata presso la procura della Repubblica di Roma il giorno stesso della presentazione dello spot lanciato da Amami, con il patrocinio del Ministero della Sanità, dall'eloquente titolo Medici, pazienti e avvoltoi, qualora risultasse lesivo della dignità professionale forense", come ha affermato l'avvocato
Francesco Lauri, presidente di Osservatorio Sanità.
"Da troppo tempo ormai – prosegue Lauri- è in atto una campagna di disinformazione da parte di associazioni che, invece di occuparsi di ristabilire un clima di fiducia tra medici e pezienti, sono ossessionate dalla tutela preventiva della categoria".
Per Lauri “occorre inoltre ristabilire la verità dei fatti che sta nei numeri, troppo spesso citati in maniera parziale e strumentale, perché, se è vero che le cause contro i medici in circa il 90 per cento dei casi, si risolvono con un'archiviazione o un'assoluzione, è altrettanto vero che oltre il 70% delle azioni intentate in ambito civile si conclude con una sentenza di risarcimento in favore del paziente danneggiato. Va inoltre precisato che dietro ogni condanna c'è sempre il parere di uno o più CTU (Consulenti Tecnici d'Ufficio) ovvero medici chiamati a giudicare l'operato di propri colleghi".
"Siamo i primi - precisa Lauri - a tutelare i medici dissuadendo ogni anno centinaia di cittadini dall'intraprendere azioni temerarie, perché oggettivamente infondate, ma è necessario sollecitare una presa di coscienza e in carico di responsabilità da parte delle Aziende Ospedaliere che, versando spesso in situazioni di estrema precarietà strutturale, non possono garantire adeguata tutela al paziente dagli errori di sistema".
Insomma siamo alla "guerra degli spot". Nella quale il titolare del video oggetto dell'arrabiattura di tanti e della difesa di altri, e cioè "Obiettivo Risarcimento", se ne sta zitto, zitto. Ma non è che alla fine il terzo...
22 febbraio 2014
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