Ddl lavoro: l’Anaao boccia la stretta sul part-time
“Penalizza i diritti sociali ed il lavoro, soprattutto delle donne. Riducendo inoltre la possibilità di assistere familiari disabili”.
14 OTT - Dopo il giudizio negativo espresso sulla previsione di slittamento, facoltativo, a 70 anni dell'età pensionabile dei medici, l'Anaao Assomed torna a criticare il cosiddetto Ddl Lavoro approvato dal Senato perché “la stretta sul part-time, già avviata con la legge 133/2008, si arricchisce ora della possibilità da parte delle Amministrazioni di revocare i contratti già stipulati, colpendo i medici donna che costituiscono quasi il 60% dell'universo professionale medico. Se questa legge sarà approvata, le donne medico, già oggi provate da una organizzazione del lavoro che le penalizza nella sfera privata e professionale, vedranno pesantemente compromessa la loro vita familiare”.
Secondo l’Anaao, con questa legge “il Governo contraddice nei fatti quella attenzione alla donna e alla famiglia che sostiene solo con affermazioni di principio come quelle riportate nel libro Bianco del ministro del Lavoro”. E per quanto riguarda la sanità e i medici, “dopo il blocco del turn-over, la riduzione dei contratti a tempo determinato, il blocco del rinnovo contrattuale 2010-2012, la possibilità discrezionale delle Amministrazioni di revocare gli incarichi dirigenziali anche dopo valutazione positiva, il taglio al finanziamento regionale di 8,5 mld di euro, continuano ad essere emanate norme che aggravano ulteriormente le condizioni di lavoro dei medici e dei sanitari del Ssn, con pericolose ricadute sulla qualità e funzionalità dei servizi”.
14 ottobre 2010
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