Libera professione: l’Anaao scrive a Fazio. Convochi i sindacati
In seguito alla proposta del ministro della Salute Ferruccio Fazio di rivisitazione della legge sulla libera professione intramoenia il segretario generale dell’Anaao-Assomed, Costantino Troise ha inviato una lettera al Ministro in cui chiede siano convocati i sindacati.
30 SET -
Ecco la lettera in versione integrale
Egr. Sig. Ministro,
in merito alla proposta riportata dagli organi di stampa di rivisitare la normativa sulla libera professione intramoenia, mi permetto di sottoporre alla Sua attenzione qualche breve riflessione che mi auguro possa rappresentare un utile contributo al miglioramento degli obiettivi prefissati.
Anzitutto credo sia opportuno precisare che i limiti alla libera professione sono fissati dall'articolo 54 del CCNL 1998/2001 al comma 5. Tali limiti non sono stati toccati anche se più volte si è ritornati sull'argomento.
La proposta di lasciare il limite delle prestazioni pari a quello assicurato per i compiti istituzionali considerato, però, non globalmente, ma a livello individuale richiede un notevole sforzo di organizzazione e di controllo da parte delle Aziende sanitarie che dovranno assicurare la tracciabilità di ogni atto medico. Senza contare che molte prestazioni sono frutto di un lavoro di equipe e che i Direttori di struttura complessa (Unità Operativa o Dipartimento) rischiano di essere penalizzati dal fatto di dedicare parte del debito orario contrattuale ad attività di organizzazione e coordinamento.
Ciò che più sconcerta è, però, dimezzare il tetto orario, il che vuol dire consentire di fare la stessa quantità di prestazioni assicurata in attività istituzionale, ma in metà orario! Paradossale e contraddittorio.
La limitazione sull'orario appare senza senso. In fondo si va a limitare la disponibilità di tempo del professionista a prendersi cura dei pazienti e questo, oltre che essere in contrasto con ogni proposito liberalizzatore altrove manifestato, potrebbe avere effetti negativi per le Aziende, sia in termini di introiti, che l'ultima relazione al Parlamento sulla LP evidenzia come cospicui, sia in termini di riduzione delle liste d'attesa (meno lavoro in LP più pazienti sulla attività istituzionale).
Il problema reale sono i controlli sul lavoro istituzionale che deve comportare volumi di attività adeguati alle risorse impegnate e non inferiori a quelli assicurati in regime libero professionale!!
Al fine di trovare un percorso comune e condiviso riguardo ad un argomento di tale rilevanza come quello della libera professione, Le rivolgo la richiesta di convocare in tempi brevi le OO.SS. della Dirigenza Medica, Veterinaria e Sanitaria del SSN.
Distinti saluti.
Costantino Troise
30 settembre 2010
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