Farmaci. Sifo: “Con distribuzione diretta efficienza e risparmio”
La presidente dei farmacisti ospedalieri e delle Asl, Laura Fabrizio, risponde ai risultati di alcune ricerche che sostengono la convenienza della distribuzione attraverso le farmacie territoriali. “Le polemiche sono pretestuose e raccontano solo una parte della realtà”.
31 GEN - “La distribuzione diretta è un sistema efficiente, attento alle esigenze del paziente e a quelle del Servizio sanitario nazionale. Le polemiche sono solo pretestuose e raccontano solo una parte della realtà”. Così Laura Fabrizio presidente della Società Italiana di Farmacia Ospedaliera e dei Servizi Farmaceutici delle Aziende Sanitarie (Sifo), interviene riguardo alle ricerche -
la più recente è quella di Assofarm – che sostengono i vantaggi, per cittadini e Ssn, della distribuzione dei farmaci attraverso le farmacie territoriali.
“La nostra esperienza e quella delle migliaia di pazienti che ogni anno ricevono i farmaci attraverso la distribuzione diretta è molto positiva”. Replicando a quelli che, secondo le ricerche, sarebbero i punti deboli della distribuzione diretta, Fabrizio sottolinea che “parliamo di patologie croniche e che dunque il paziente può programmare la sua visita in ospedale o nella Asl e non necessariamente si deve assentare dal lavoro solo per ritirare i medicinali. La capillarità garantita dai servizi delle Asl italiane, soprattutto nei centri urbani, fa si che in genere gli spostamenti siano abbastanza ridotti. A fronte di questi disagi, veramente minimi, il paziente riceve un’assistenza personalizzata da personale altamente specializzato che è in grado di assisterlo al meglio per la cura della sua patologia, in genere grave o comunque complessa”.
Secondo Fabrizio “l’appropriatezza d’uso, la farmaco sorveglianza e il controllo della compliance a terapie sofisticate sono solo una parte dei compiti del farmacista del Servizio sanitario nazionale che si occupa di distribuzione diretta: un farmacista specializzato che è già in organico della Asl e che dunque non ha costi aggiuntivi”. Perché, per la presidente della Sifo, “non vanno, infatti, trascurati i rischi per i pazienti legati alla distribuzione sul territorio di farmaci ospedalieri che per la loro peculiarità (vedi farmaci antitumorali orali) necessitano di un’erogazione in strutture appropriate”.
Infine l’aspetto economico, “non certo irrilevante”. Con la distribuzione diretta, continua Fabrizio, "i farmaci vengo acquistati con uno sconto di circa il 50%, cioè a un prezzo sicuramente molto inferiore rispetto alle farmacie aperte al pubblico. Per il Ssn, inoltre, non c’è alcun onere aggiuntivo contrariamente a quanto accade per la distribuzione attraverso le farmacie convenzionate dove, oltre al costo del farmaco, si deve prevedere la retribuzione, spesso assai onerosa, destinata alla farmacia stessa. Tali costi aggiuntivi - conclude la presidente della Sifo - si riversano sulle Regioni che per far quadrare i bilanci sono poi costrette ad aumentare le tasse per i cittadini”.
31 gennaio 2013
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