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Remunerazione farmacie. Sunifar: “Balduzzi vuole chiudere 2mila presidi rurali”


Per l’associazione delle farmacie rurali la nuova proposta del ministero della Salute sul sistema di remunerazione “renderà impossibile mantenere aperti gli esercizi”. In questo modo “10 milioni di italiani saranno privati dell’unico presidio sanitario disponibile”. Orlandi: "Pronti ad iniziative sindacali".

18 GEN - Secco no del Sunifar alla proposta di nuova remunerazione presentata dal ministero della Salute nei giorni scorsi. Perché, “evidenzia una completa mancanza di progettualità esprimendo la volontà di escludere gli italiani che vivono nelle zone più remote del paese di quel presidio sanitario di base costituito dalla farmacia rurale, ormai unico caposaldo del Servizio sanitario nazionale nei piccoli comuni dell’intera penisola”, come spiega una nota dell'associazione delle farmacie rurali.

Per il Sunifar, infatti, se la nuova proposta venisse applicata, porterebbe “alla chiusura di oltre 2 mila piccole farmacie privando oltre 10 milioni di italiani dell’unico presidio sanitario disponibile in quelle aree”.

“Siamo allibiti dalla proposta di remunerazione del Ministero”, ha commentato il presidente del Sunifar, Alfredo Orlandi. “Vogliono togliere ogni agevolazione alle piccole farmacie che, a causa della dislocazione in bacini a bassa o bassissima densità abitativa, hanno fatturati ridotti e già con grandi sacrifici garantiscono servizi fondamentali come i turni di notte”.

E così , se da un lato, “il Governo tenta di deregolamentare il mercato e consentirà di fatto l’apertura di altre 1.000 farmacie abbassando i bacini di utenza", dall'altro "togliendo le agevolazioni garantite da sempre per il comparto rurale, causerà la chiusura di migliaia di farmacie”, sottolinea ancora l'associazione.

Per Orlandi, insomma, la proposta del ministero “renderà impossibile mantenere aperti gli esercizi".

"Stupiscono - prosegue il numero uno del Sunifar - la mancanza di programmazione e il dilettantismo del Ministero nell’affrontare una materia così complessa e congegnata ad hoc per la struttura del nostro territorio”. Il governo e il Ministro Balduzzi, prosegue Orlandi, “brandiscono la bandiera del risparmio. Non vorrei che a monte ci fosse invece un preciso disegno che tuteli tutto meno che gli interessi dei cittadini. Se qualcuno ci guadagnerà non saranno di certo quei dieci milioni di italiani che vivono lontani dai centri urbani e sono in gran parte anziani. Oltre tutto si continua a picchiare sulla spesa farmaceutica che costituisce solo il 13 per cento della spesa sanitaria complessiva. Forse lo si fa perché è l’unica voce trasparente e interamente rendicontata in tempo reale?”.

Il Sunifar annuncia quindi di stare valutando “una serie di iniziative sindacali a tutela delle piccole farmacie e del mantenimento dell’assistenza farmaceutica nei piccoli comuni italiani ove non è più presente, già da diverso tempo, alcun presidio sanitario pubblico”.
 

18 gennaio 2013
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