Il Consiglio nazionale dell'Ordine degli Psicologi si distingue come il primo ordine in Italia ad adottare ufficialmente la possibilità del nome "alias" per l'iscrizione all'Albo. Questa innovativa misura, volta a promuovere l’inclusione e il rispetto per l'identità di ogni individuo, rappresenta un importante segnale di attenzione e sensibilità verso le persone iscritte all'Ordine che desiderano un riconoscimento identitario coerente con la loro realtà.
Il nome alias è un nome scelto dalla persona che non corrisponde a quello anagrafico, ma che meglio riflette la sua identità, in particolare per coloro che stanno affrontando percorsi di affermazione di genere. Grazie a questa misura, psicologi e psicologhe che lo desiderano potranno utilizzare il nome alias in tutti i contesti legati all’Ordine, tutelando la propria dignità e riducendo i rischi di discriminazione.
“La possibilità di utilizzare il nome alias non è soltanto un’innovazione amministrativa: è una scelta che riflette i valori fondamentali della nostra professione, basati su inclusione, rispetto e promozione del benessere psicologico,” dichiara il presidente del Cnop David Lazzari, che aggiunge: “Siamo orgogliosi di essere i primi a introdurre questa possibilità, che speriamo possa essere un modello per altre istituzioni e ordini professionali”.
Questa iniziativa mira a garantire un ambiente lavorativo e professionale più inclusivo, nel quale ogni persona possa sentirsi rispettata e riconosciuta. Secondo recenti ricerche, il riconoscimento dell’identità personale e sociale è un elemento cruciale per il benessere psicologico, e gli Ordini professionali hanno il dovere di promuovere queste pratiche per combattere le discriminazioni e sostenere il progresso culturale.
Il Cnop rinnova il suo impegno per un approccio a sostegno delle iniziative volte a migliorare la qualità della vita professionale e personale dei suoi iscritti e delle sue iscritte. Questo passo dimostra che le istituzioni possono e devono essere protagoniste del cambiamento, creando un clima di rispetto per tutte e tutti.