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La Cassazione annulla radiazione del medico no vax Dario Miedico solo perché l’organismo giudicante era formato da quattro componenti


Nell'ordinanza la Cassazione  sottolinea che, come si ricava dal testo del provvedimento impugnato, la radiazione era stata comminata dalla Commissione centrale per gli esercenti le professioni sanitarie (Cceps) riunita in quattro componenti.  La composizione della commissione, così come  disciplinata dall'art. 17, d.lg. 233/1946, prevede invece un numero minimo di 5 membri per la validità delle decisioni. La Cassazione non ha accolto nessuna altra argomentazione e si è limitata a rinviare la questione nuovamente alla Cceps riunita in diversa composizione. ORDINANZA

02 MAG -

La Cassazione ha annullato la decisione di secondo grado della Commissione centrale per gli esercenti le professioni sanitarie, che il 3 maggio 2021 ha confermato quanto deciso dall’Ordine dei medici di Milano in merito alla radiazione di Dario Miedico per "aver fatto propaganda contro le vaccinazioni pediatriche, in contrasto con le indicazioni nazionali e internazionali, con le disposizioni del Sistema sanitario nazionale e le direttive regionali, nonché con le evidenze della letteratura scientifica disponibile".

L'ordinanza, accolta con toni trionfalistici dal mondo no vax, in realtà si è limitata ad accogliere il ricorso presentato da Miedico in un unico punto, spiegando che l’organismo giudicante, la Commissione centrale per gli esercenti le professioni sanitarie (Cceps) avrebbe dovuto essere formata da almeno cinque componenti per poter deliberare legittimamente la radiazione, così come disciplinato dall'art. 17, d.lg. 233/1946. La decisione contro Miedico è stata invece presa da soli 4 membri. "Come si ricava dal testo del provvedimento impugnato - si legge nell'ordinanza - effettivamente lo stesso risulta essere stato deciso da soli quattro componenti (il Presidente, dott. Antonio Pasca, e tre componenti, dott. Vito Gaudiano, dott. Cosimo Nume e dott. Roberto Mora), e con l’assistenza del segretario verbalizzante, dott. Antonio Federici, funzionario del Ministero della Salute, circostanza questa che non può che determinarne la nullità."

La Cassazione non si è invece mai pronunciata su tutte le altre motivazioni con le quali Miedico ha tentato di difendersi dalle accuse di fare propaganda anti scientifica sui vaccini. L'ordinanza, cassando la decisione impugnata riguardo la radiazione in relazione al motivo accolto - ossia sull'assenza di un numero minimo di 5 componenti della Cceps riuniti per deliberare la radiazione - ha rinviato la questione nuovamente alla Commissione Centrale per gli Esercenti le Professioni Sanitarie in diversa composizione.

In sintesi, la Cceps potrà ora riavviare una nuova procedura di radiazione. Per Miedico, non proprio quella 'vittoria' sbandierata nelle scorse settimane.



02 maggio 2024
© Riproduzione riservata

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