Le novità introdotte dall’Intelligenza artificiale sono già sotto gli occhi di tutti nonostante siano “esplose” solo da poco tempo. È difficile prevedere come queste possano effettivamente rivoluzionare il mondo e la nostra vita nel giro dei prossimi anni (e non per forza in senso positivo) ma è certo che nessun ambito sarà risparmiato. Compreso quello della sanità e, dunque, della medicina legale. L’Ai potrà infatti essere un supporto molto importante per i professionisti sanitari e, di conseguenza, per i pazienti, ma la materia non è esente dai rischi. Per questo è fondamentale non farsi trovare impreparati. Come farlo? attraverso la formazione e l’aggiornamento professionale.
Il convegno “Gli scenari gestionali e assicurativi nella sanità italiana”
E proprio su questo tema all’Università Sapienza di Roma, nei giorni 8 e 9 giugno, si tiene un importante convegno dal titolo “Gli scenari gestionali e assicurativi nella sanità italiana” al quale partecipano esperti provenienti da tutta Italia. Al centro della due giorni, dedicata alla medicina legale, c’è infatti proprio la formazione: dalla valutazione del danno alla persona, alla gestione del rischio e la sicurezza delle cure alla luce della crescente implementazione dell’intelligenza artificiale, fino alle nuove forme di danno alla persona come quelle connesse con la “perdita di chances” e i danni in condizioni soggettive particolari (in età pediatrica e nell’anziano) e quelli inerenti all’ambito psichico.
In occasione del convegno viene inoltre presentata una nuova proposta di percorso di consenso, elaborata dalla Società Italiana di Medicina Legale e delle Assicurazioni (Simla) attraverso la quale sarà elaborata una nuova tabella valutativa dei danni da 10 a 100%.
Paola Frati (Sapienza): “Bisogna cavalcare le nuove tecnologie e applicarle in maniera virtuosa nella Medicina legale”
Per l’edizione 2023 del convegno sulla medicina legale “abbiamo scelto una tematica molto attuale – spiega Paola Frati, Professore ordinario di Medicina Legale alla Sapienza di Roma, organizzatrice dell’evento insieme al Professore Vittorio Fineschi –, ovvero l’applicazione dell’Intelligenza artificiale, con tutti i dilemmi che pone di carattere etico e giuridico, perché abbiamo scelto di non averne paura ma di capire quali invece possono essere le sue applicazioni virtuose in medicina legale. Con la partecipazione della Fondazione Ania abbiamo cercato di sviluppare un percorso di applicazione dell’Ai alla valutazione del danno. Illustreremo inoltre dei progetti tra Sapienza, Fondazione Ania e altri portati dalla componente medico-legale”.
Ma alla luce di queste novità è necessario rivedere la legge 24 (c.d. legge Gelli-Bianco) sulla responsabilità degli esercenti la professione sanitaria? “La legge 24 – risponde – è una legge di sistema che ha aperto un dibattito importantissimo in Italia. È stato uno stimolo anche per la giurisprudenza per i correttivi che sono stati portati. Non a caso è stata istituita recentemente la Commissione ministeriale Nordio, di cui molti esponenti di Sapienza fanno parte. E dunque, partendo da un focus fondamentale, ovvero il settore della responsabilità professionale che si è risvegliato con la legge 24, in questo convegno vengono analizzati quali sono le criticità per dare alla legge proposte migliorative che trovino anche un proficuo dialogo con la magistratura e la giurisprudenza. È inutile promulgare leggi quando non c’è poi una ricaduta applicativa importante da parte della giurisprudenza”.
Vittorio Fineschi (Sapienza): “La medicina è ormai ricca di esperienze in cui l’Intelligenza artificiale viene usata”
“Abbiamo voluto proporre l’Intelligenza artificiale come momento di riflessione perché la medicina ormai è ricca di esperienze in cui questa viene usata. La medicina legale deve fare ancora molti passi in avanti per poterla utilizzare e ci siamo chiesti dove farlo. In questi due giorni ci interroghiamo proprio su questo, per cercare di capire dove può essere utile, dove non può esserlo e dove non può proprio essere applicata. Speriamo che il confronto di esperienze che i relatori provenienti da tutta Italia ci portano sia ricco anche di ricadute pratiche”.
E per quanto riguarda eventuali modifiche della legge 24? “Credo sia necessario rivederla al di là del problema dell’Intelligenza artificiale – risponde il Professor Fineschi –. Sappiamo dal 2017 che cosa ha fatto di buono e che cosa ha fatto di meno buono. E allora la Commissione ministeriale di cui faccio parte sta lavorando proprio per risolvere le criticità che in questi anni sono emerse e che una buona legge, qual è la 24, può ovviare con modifiche e integrazioni per arrivare a creare una valutazione dei comportamenti sanitari che sia quanto mai giusta”, conclude il Professor Fineschi.
Arnaldo Iodice