Non ci stanno i medici di famiglia del Lazio che non hanno digerito le frasi denigratorie e violente contro tutta la categoria dei medici di famiglia, utilizzate da un autista soccorritore in video postato su TikTok. Per questo hanno deciso di passare alle vie di fatto. Anzi alle vie legali.
“Abbiamo chiesto al nostro ufficio legale di procedere nei confronti dell'autista-soccorritore che su TikTok offende i medici di famiglia” ha dichiarato all’Adnkronos Salute Pier Luigi Bartoletti, vice segretario nazionale vicario Fimmg e segretario della Fimmg Roma.
“Lo facciamo con estrema tristezza perché ci dovrebbe essere grande collaborazione tra chi opera nelle medicina del territorio – ha aggiunto – ma soprattutto sono mesi che denunciamo violenze e aggressioni nei confronti dei medici, e veniamo dalla tragedia della psichiatra Barbara Capovani massacrata a Pisa, e c'è chi su TikTok si permette di dire certe cose e parlare in questo modo dei medici. Incitando anche a comportamenti poco corretti. Ho segnalato il caso anche al presidente della Fnomceo Filippo Anelli”.
“Mentre donne medico e medici, operatori sanitari vengono brutalmente assassinati in servizio, come l’ultimo drammatico caso della psichiatra uccisa a Pisa dimostra, si assiste, quotidianamente, anche, ad inaudite aggressioni verbali, che minano dal profondo la professione medica” ha dichiarato Cristina Patrizi, Segretaria Regionale Lazio dello SMI.
“Non assisteremo più inermi a volgari attacchi alla nostra professione - ha aggiunto – per questo abbiamo incaricato il nostro ufficio legale per verificare gli estremi di un’azione legale affinché queste denigrazioni cessino una volta e per tutte. Per queste ragioni promuoveremo uno sportello legale per tutti i medici, finalizzato alla tutela della onorabilità e della dignità professionale di tutti i colleghi nell’esercizio della propria professione, per difendere chi subisca offese, minacce verbali attraverso qualsiasi mezzo, con telefono, mail, wps e tramite social. La violenza verso medici e gli operatori sanitari ha proprio come matrice la denigrazione e le accuse infondate verso chi, invece, consente al nostro paese di avere la migliore sanità del mondo, in termini di esiti di salute. Chiederemo, a partire del caso dell’autista soccorritore – conclude – che venga risarcito il danno materiale e morale di tali comportamenti, instituendo un fondo a tutela dei medici (convenzionati, specialisti o dirigenti) che si troveranno in tali condizioni. Vogliamo passare dalle parole ai fatti. Non tollereremo più questo clima di violenza e intimidazione verso i medici da parte di chicchessia”.