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Pediatri. Mele (Fimp): “Bene il decreto Balduzzi. Ma la nuova convenzione non può aspettare il 2015”


Congresso nazionale del sindacato. "Sì alla ristrutturazione della struttura del compenso" ma c'è la “necessità impellente” di rinnovare le convenzioni, perché “è impossibile offrire il massimo del contributo professionale, umano e sindacale per il rinnovamento del Ssn e poi dover attendere fino al 2015”.

29 SET - Confronto in differita tra il ministro della Salute Renato Balduzzi (presente con un video messaggio) e il leader dei pediatri della Fimp Giuseppe Mele. Lo scenario, quello del Congresso nazionale del sindacato. Il tema, ovviamente, il riordino delle cure primarie previsto dal decreto legge ora all'esame del Parlamento.  
Balduzzi ha subito plaudito all'atteggiamento dei pediatri italiani, sempre in grado di portare un contributo responsabile al Servizio sanitario nazionale anche in un momento di chiara difficoltà complessiva.
Nel suo messaggio Balduzzi ha poi invitato Mele a portare in tempi brevi le istanze della categoria direttamente presso il dicastero, in modo tale da poterle considerare nell'immediato futuro, che vedrà la definizione del Patto della Salute 2013-2015 e dei nuovi Lea.

"Ringraziamo il ministro Balduzzi per le parole che ci ha voluto riservare, soprattutto per l'invito a presentargli le nostre preoccupazioni", ha detto il presidente Mele di fronte alla platea gremita di pediatri. "E a lui porteremo di certo le cose che ci stanno più a cuore: un chiaro SI alla ristrutturazione della struttura del compenso; una necessità impellente a riprendere in mano il rinnovo dei contratti della medicina convenzionata, perché è impossibile offrire il massimo del contributo professionale, umano e sindacale per il rinnovamento del Servizio Sanitario Nazionale e poi dover attendere - come si vocifera - fino al 2015 per ottenere un adeguamento contrattuale".

 "Faremo come sempre il massimo per il bene delle famiglie e dei nostri piccoli assistiti, ha concluso Mele, ma il ministero e tutte le forze istituzionali devono assicurare alla medicina convenzionata tutte le condizioni affinché la professione di pediatra sia svolta con dignità e soddisfazione, evitando le ingerenze pericolose di coloro i quali vorrebbero imporre il passaggio sul territorio di pediatri ospedalieri in esubero. Queste sono le uniche condizioni per le quali e' ancora possibile che tanti giovani possano ancora immaginare di fare quel lungo percorso formativo ed accademico che porta alla professione pediatrica. Chiediamo dignità, certezze, adeguamenti affinché la pediatria attuale e quella futura non siano annichilite e penalizzate".

29 settembre 2012
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