Una piattaforma sindacale per la trattativa sul rinnovo del contratto di medici, veterinari e dirigenti del Servizio sanitario nazionale, per il triennio 2019/2021. È quanto hanno lanciato oggi Fp Cgil e Uil Fpl con l’obiettivo, in vista del nuovo atto d’indirizzo, di “completare il lavoro avviato con il precedente contratto per valorizzare le carriere dei dirigenti del Ssn e migliorare i diritti e le tutele”.
Le proposte in sintesi:
- innalzare il livello delle retribuzioni intervenendo prioritariamente sulle parti fisse e ricorrenti;
- proseguire nel percorso di valorizzazione delle carriere professionale durante tutto l’arco della vita lavorativa, prevedendo anche l’introduzione di meccanismi di assegnazione degli incarichi a partire dal superamento del periodo di prova, migliorando in questo modo l’attrattività del SSN per i giovani professionisti;
- garantire le stesse tutele riservate a tutto il personale della Dirigenza medica, veterinaria, sanitaria, e delle professioni sanitarie tra i quali rientrano anche Dirigenti assistenti sociali del SSN, in virtù delle recenti interpretazioni normative che ne prevedono la collocazione nel comparto dirigenziale dell’area sanità;
- aggiornare la parte normativa e innalzare il sistema di tutele e diritti di chi opera in sanità;
- definire strumenti contrattuali che affrontino e contrastino la piaga delle aggressioni e garantiscano adeguati livelli di sicurezza sul lavoro;
- restituire risorse e potenziare il confronto regionale e la contrattazione integrativa, continuando nell’opera di riconquista di un sistema di relazioni sindacali equilibrato e compiuto, iniziata con l’accordo CGIL-CISL-UIL/Governo del 30/11/2016.
- dare risposte al problema dei carichi di lavoro sempre più al limite della sostenibilità, anche in relazione all’aumento dell’età media dei professionisti, in un’ottica di innalzamento della qualità e della sicurezza delle cure e di una migliore conciliazione dei tempi di vita e di lavoro;
- valorizzare il ruolo dell’organismo paritetico prevedendone l’allargamento del campo di intervento anche riguardo a scelte organizzative o di riorganizzazione che impattano direttamente sulle modalità lavorative dei professionisti.
Inoltre, i due sindacati ritengono “indispensabile che, nell’auspicabile previsione di un’armonizzazione dei rapporti di lavoro dei medici, veterinari e sanitari del SSN, anche attraverso la disponibilità al passaggio al CCNL degli attuali convenzionati medici di medicina generale e specialisti ambulatoriali, i diversi contratti contengano elementi di comunicazione e omogeneizzazione ad iniziare dal riconoscimento reciproco dell’anzianità di servizio maturata dai professionisti”.