Lavoro e salute. Gli psicologi: “Condizioni critiche in molti contesti causa Covid”
“La lunga e forzata convivenza con la pandemia da Covid ha esacerbato condizioni critiche già presenti da tempo in molti contesti lavorativi e nel mercato del lavoro. Ora si sovrappone un ulteriore, rilevante stress, con questa deprecabile guerra in una situazione di stanchezza psicologica. Tutto questo mette a repentaglio il nostro benessere”. Così il presidente del Consiglio nazionale dell'ordine degli psicologi David Lazzari, intervenendo ad un convegno.
15 MAR - "La disciplina psicologica può e deve offrire oggi un sostegno determinante al mondo del lavoro. Gli psicologi del lavoro vogliono dare un segnale in linea con il Pnrr, al mondo produttivo ed ai decisori politici: non c’è rilancio senza investire sulle persone, noi siamo partner per il business che portano un know-how di competenze e soluzioni scientifiche per conseguire due risultati inscindibili, quello dell’efficienza e della produttività, ma anche quello della cura e del benessere delle persone a lavoro”. Lo ha detto il presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine degli Psicologi,
David Lazzari, intervenendo al convegno “Ripartire dalle persone, il contributo della psicologia al mondo del lavoro” in corso al Cnel.
“La lunga e forzata convivenza con la pandemia da Covid-19 - ha aggiunto Lazzari - ha esacerbato condizioni critiche già presenti da tempo in molti contesti lavorativi e nel mercato del lavoro. Infatti il mondo produttivo pre-Covid mostrava già dei tratti critici che necessitavano un ammodernamento, che rappresentavano già delle sfide sulle quali focalizzare l’attenzione per avere così maggiori probabilità di successo nella prospettiva di una ripartenza globale dopo il periodo acuto della pandemia. Ora si sovrappone un ulteriore, rilevante stress, sulle spalle di aziende, lavoratrici e lavoratori. Speravamo fosse finita, ma invece arriviamo all'appuntamento con questa deprecabile guerra in una situazione di stanchezza psicologica che rende difficile farsi carico di un’altra emergenza. Tutto questo mette a repentaglio il nostro benessere”.
“E’ in un momento storico difficile come quello che stiamo affrontando che dobbiamo dotarci degli strumenti adatti per aiutare le persone a gestire meglio queste dinamiche. Non possiamo scappare dai problemi ma imparare ad affrontarli meglio e ad incrementare gli elementi positivi. La famosa ‘resilienza" non è invulnerabilità ma la capacità, che si impara, di rialzarsi, di gestire lo stress in modo efficace. Questo riguarda oggi gli individui, ma sicuramente anche le aziende che più che mai necessitano di visione, di speranza, di energia, ma anche di tecnica, di competenza e di metodo”, ha concluso.
15 marzo 2022
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