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Fazio: “Medici spegnete le sigarette”


28 OTT - “È veramente inaccettabile che i medici fumino”. È nata come una boutade la bacchettata che il ministro Ferruccio Fazio ha rivolto ai medici riuniti durante la presentazione del volume della Fnomceo sul centenario dell’istituzione degli Ordini dei medici, ma si è trasformata subito dopo in un invito serio ad abbandonare le “bionde”. A dare il “la”, un colpo di tosse del presidente Amedeo Bianco, che ha ammesso di aver ripreso a fumare offrendo al ministro un ottimo spunto per bacchettare i medici su un argomento che lui, medico salutista, ha messo in testa alla lista dei comportamenti da avversare. “I medici non devono fumare e deve essere lei il primo a dare il buon esempio”, ha detto Fazio rivolgendosi al presidente Bianco, sottolineando con fermezza che è sia veramente “inaccettabile” per la categoria la passione per le sigarette. Una bacchettata che i medici hanno incassato ridendo soprattutto quando il ministro ha confessato di aver perso la prima battaglia contro le sigarette proprio in famiglia: “Sono costretto ad aprire in continuazione le finestre di casa, perché mia moglie fuma e non vuole proprio smettere”.
Ma di certo il ministro non ha deposto le armi per portare avanti altre battaglie di primario interesse per la sanità italiana e che lo vedono in prima linea proprio con il Ddl su sperimentazioni cliniche, sicurezza cure e riforma Ordini. Provvedimento che ha ricordato Fazio sarà approvato oggi in Conferenza Stato Regioni per passare subito dopo al vaglio del Senato.
Il ministro ha poi espresso la sua soddisfazione per l’approvazione da parte del tavolo di monitoraggio interministeriale dei Piani di rientro dal deficit di Lazio e Campania, ed anche sulla possibilità che presto anche quello della Calabria riceva il via libera. “Sono segnali importanti - ha affermato Fazio – che indicano come ci sia un’inversione di tendenza sulla possibilità di accorciare il divario tra Nord e Sud del Paese. L’approvazione da parte del tavolo non è, infatti, avvenuta per decisioni politiche, ma perché realmente sono stati attuati nelle regioni provvedimenti che hanno permesso l’approvazione dei Piani di rientro. Questa – ha concluso Fazio – è una speranza concreta perché l’Italia non vada più a due velocità”.

28 ottobre 2010
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