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Covid. Piano Commissione UE all’attenzione dei capi di Governo: “Prime dosi vaccino ad over 60, operatori sanitari, lavoratori essenziali e gruppi socio economici svantaggiati”


Questa la strategia messa a punto da Bruxelles per la gestione coordinata delle prime dosi di vaccino in attesa che il vaccino sia disponibile per tutti i cittadini, che sarà illustrata oggi ai capi di Governo dei Paesi membri. Von der Leyen: “La nostra strategia aiuta i paesi a predisporre le loro campagne di vaccinazione, ossia a stabilire quali siano i gruppi prioritari, come garantire una distribuzione equa e come proteggere i più vulnerabili”. IL PIANO

15 OTT - Le prime dosi di vaccino quando arriveranno dovrebbero essere distribuite prima a operatori sanitari e delle strutture di assistenza a lungo termine, alle persone di età superiore a 60 anni, alle persone particolarmente a rischio a causa delle loro condizioni di salute, ai lavoratori essenziali, alle persone impossibilitate a osservare il distanziamento sociale e ai gruppi socioeconomici più svantaggiati. È quanto si legge nel piano messo a punto dalla Commissione UE per coordinare le strategie di vaccinazione nell’Unione.
 
Oggi, in vista della discussione dei leader dell'UE, la Commissione illustrerà il piano che contiene anche gli elementi chiave che gli Stati membri dovrebbero prendere in considerazione per le loro strategie di vaccinazione contro la COVID-19, così da preparare l'Unione europea e i suoi cittadini al momento in cui sarà disponibile un vaccino sicuro ed efficace.
 
“Un vaccino sicuro ed efficace – ha detto la presidente della commissione Ue Ursula von der Leyen - è la nostra arma migliore per sconfiggere il coronavirus e tornare alla vita normale. Ci siamo fortemente impegnati per concludere accordi con le aziende farmaceutiche e garantire un determinato numero di dosi in futuro. Ora dobbiamo assicurarci che l'arrivo di un vaccino ci trovi pienamente preparati a diffonderlo. La nostra strategia di vaccinazione aiuta i paesi dell'UE a predisporre le loro campagne di vaccinazione, ossia a stabilire quali siano i gruppi prioritari, come garantire una distribuzione equa e come proteggere i più vulnerabili. Se vogliamo che la vaccinazione sia efficace dobbiamo prepararci adesso”.
 
“Mentre l'evoluzione della pandemia sta tornando ai livelli di marzo – ha affermato Margaritis Schinas, Vicepresidente per la Promozione dello stile di vita europeo - il nostro grado di preparazione è ben diverso da allora. La giornata di oggi rappresenta una pietra miliare nell'attuale risposta dell'UE alla pandemia di COVID-19; l'obiettivo è garantire che i vaccini per la COVID-19, una volta disponibili, siano sicuri, dal costo contenuto e accessibili per tutti nell'UE. Solo agendo insieme potremo evitare interventi dissonanti e saremo più efficienti che in passato."
 
È con grande preoccupazione – ha precisato Stella Kyriakides, Commissaria per la Salute e la sicurezza alimentare - che assisto a un aumento sempre più rapido dei tassi di infezione in tutta l'UE. Non abbiamo più molto tempo: la massima priorità di tutti dovrebbe essere fare il possibile per evitare le conseguenze devastanti di un blocco generalizzato. Tutti dobbiamo prepararci alle prossime fasi. Il vaccino non sarà una soluzione miracolosa, ma avrà un ruolo fondamentale per salvare vite umane e contenere la pandemia. Se e quando sarà disponibile un vaccino sicuro ed efficiente, dovremo essere pronti a diffonderlo il più rapidamente possibile, anche rafforzando la fiducia dei cittadini nella sua sicurezza ed efficacia. Non saranno i vaccini a salvare vite umane, ma le vaccinazioni”.
 
“In linea con la strategia dell’UE sui vaccini – si legge in una nota - la Commissione europea e gli Stati membri stanno garantendo la produzione di vaccini contro la COVID-19 attraverso accordi preliminari di acquisto con i produttori di vaccini in Europa. Qualsiasi vaccino dovrà essere autorizzato dall’Agenzia europea per i medicinali secondo standard di sicurezza ed efficacia verificati regolarmente. Gli Stati membri dovrebbero ora iniziare a elaborare una strategia di vaccinazione comune per la diffusione dei vaccini”.
 
Gli Stati membri dovrebbero garantire tra l’altro:
- la capacità dei servizi di vaccinazione di somministrare i vaccini per la COVID-19, anche in termini di forza lavoro qualificata e di dispositivi medici e di protezione;
- un accesso ai vaccini agevole e dal costo contenuto per le popolazioni destinatarie;
- la diffusione di vaccini con caratteristiche ed esigenze di stoccaggio e trasporto diverse, in particolare in termini di catena del freddo, capacità di trasporto refrigerato e capacità di stoccaggio;
- una comunicazione chiara sui benefici, i rischi e l'importanza dei vaccini contro la COVID-19 per rafforzare la fiducia del pubblico.
 
In ogni caso la Commissione garantisce che “tutti gli Stati membri avranno contemporaneamente accesso ai vaccini contro la COVID-19 in base al numero di abitanti”.
 
E poi la raccomandazione: “in attesa dell'arrivo di vaccini approvati contro la COVID-19, salvaguardando nel contempo la continuità di altri tipi di servizi e programmi essenziali di assistenza sanitaria e di sanità pubblica, l'UE deve continuare a contenere la trasmissione del virus. Tale obiettivo può essere conseguito tramite la protezione dei gruppi vulnerabili e assicurandosi che i cittadini aderiscano alle misure di sanità pubblica. Fino a quel momento, e molto probabilmente anche durante le prime fasi di introduzione della vaccinazione, le misure di mitigazione, quali il distanziamento fisico, la chiusura dei luoghi pubblici e l'adattamento dell'ambiente di lavoro, continueranno a essere il principale strumento di sanità pubblica per il controllo e la gestione dei focolai di COVID-19”.
 

15 ottobre 2020
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