Registro tumori. M5S: “Tutte le Regioni lo adottino per avere più dati e aiutare la ricerca”
Così i deputati pentastellati Baroni e Zolezzi in occasione del convegno 'Legge rete Registri Tumori'. "Ad oggi sono solo cinque le Regioni che ne sono provviste: Veneto, Friuli Venezia Giulia, Umbria, Basilicata e Val d'Aosta. Il nostro obiettivo non si esaurisce con questa legge, perché attraverso la razionalizzazione della raccolta dati, sarà finalmente possibile ottenere una migliore programmazione sanitaria che permetterebbe notevoli risparmi".
10 MAG - “Abbiamo istituito la Rete Nazionale per il registro Tumori, uno strumento importantissimo che ci consentirà di avere una mappatura completa sullo stato di salute del nostro Paese. Ad oggi però, sono solo cinque le Regioni che ne sono provviste: Veneto, Friuli Venezia Giulia, Umbria, Basilicata e Val d'Aosta. Per questo è fondamentale accelerare le procedure e fare in modo che tutte le Regioni adottino al più presto un proprio Registro”. Così in una nota i deputati del MoVimento 5 Stelle
Alberto Zolezzi e
Massimo Baroni, promotori dell’evento e rispettivamente componenti delle commissioni Affari Sociali e Ambiente alla Camera in occasione del convegno 'Legge rete Registri Tumori'.
“Altro punto innovativo e fondamentale di questa legge è l’istituzione del registro epidemiologico, che consentirà ai ricercatori di avere dati aggiornati sullo stato di salute di un determinato territorio in correlazione ai fattori ambientali che lo caratterizzano, come smog, rifiuti e inquinamento industriale. Inoltre, grazie ai dati epidemiologici è stato possibile calcolare che il costo sanitario, o esternalità, delle emissioni in atmosfera è superiore a 48 miliardi di euro all’anno. Riducendo le emissioni si potrebbe risparmiare e stare meglio. C’è ancora molto da fare – aggiungono – perché è possibile guidare strategie politiche come il risparmio energetico degli edifici e ottenere così dati semplici e aggiornati come la mortalità per quartiere. Tutto questo potrà fornire informazioni utili per bloccare fattori di rischio importanti. Ricordiamo che disastri ambientali come l’avvelenamento da sostanze nocive come quello dei Pfas in Veneto, avrebbero potuto essere bloccati, mappando per esempio infertilità ed endometriosi. Il nostro obiettivo non si esaurisce con questa legge, perché attraverso la razionalizzazione della raccolta dati, sarà finalmente possibile ottenere una migliore programmazione sanitaria che permetterebbe notevoli risparmi", concludono i deputati.
10 maggio 2019
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