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Fazio difende la "sua" riforma degli Ordini sanitari


Alla vigilia della riforma degli Ordini contenuta nel maxi emendamento al ddl stabilità, il ministro della Salute sottolinea la validità della "sua" riforma contenuta nel ddl omnibus già approvato dalla Camera. Lo fa in un'intervista al portale Fnomceo dove si parla anche di Enzo Iannacci...

10 NOV - Domani si terrà a Torino, organizzata dalla Fnomceo, una cerimonia che unisce e conclude le celebrazioni per il centenario della istituzione degli Ordini delle professioni sanitarie, medici, farmacisti e veterinari e i 150 anni dell'Unità d'Italia.
Inevitabilmente, l'incontro sarà anche occasione per riflettere sul significato stesso degli Ordini professionali per i quali il maxi emendamento alla legge di stabilità prevede una riforma complessiva entro il novembre 2012.
 
E proprio l'appuntamento di Torino fornisce l'occasione al ministro della Salute Ferruccio Fazio, in un'intervista pubblicata sul portale della Fnomceo, di difendere e rilanciare la "sua" riforma, quella contenuta nel ddl "omnibus" già approvato dalla Camera, che comprende anche l'ordine dei farmacisti e dei veterinari, e che lo stesso ministro dichiarava ieri, di "sperare possa proseguire comunque il suo iter" anche in presenza dell'attuale crisi di governo. “Punti qualificanti di quel disegno di legge - sottolinea Fazio nell'intervista alla Fnomceo - sono il rilancio della funzione di garanzia e tutela nei confronti dei cittadini, la previsione di un codice deontologico nazionale e di norme deontologiche multiprofessionali, la possibilità di istituire assemblee rappresentative per gli ordini più numerosi, la revisione della funzione disciplinare, la previsione di un livello di rappresentanza regionale ed il riconoscimento di una maggiore autonomia, all’interno della Federazione, della professione odontoiatrica”.
Fazio sottolinea poi come questa legge sia “testimonianza di una professione non ripiegata su se stessa, ma capace di interpretare le esigenze di cambiamento e intavolare un costruttivo rapporto dialettico con le istituzioni”, ricordando la “proficua e leale collaborazione” sviluppata in questi anni con la Fnomceo.

Interrogato sul ruolo avuto dai medici nella storia dell'Italia unita, Fazio propone una inedita carrellata di nomi: “Nel periodo risorgimentale il chirurgo carbonaro Leonida Montanari, poi i colleghi Ripari, Basile e Albanese, che combatterono al fianco di Garibaldi e lo soccorsero in Aspromonte; in epoca più recente vorrei citare Maria Montessori e Gina Lombroso, donne medico che hanno dato un importante contributo rispettivamente nel campo dell’educazione e del miglioramento della condizione della donna. Per l’impegno sociale e per l’influsso che ha avuto nel cambiamento dell’approccio alle malattie mentali non posso non ricordare Franco Basaglia e nel campo della letteratura Carlo Levi e Giulio Bedeschi. E ancora vorrei citare due medici che hanno dato il loro contributo anche in quanto politici: Pietro Bucalossi, che ha ispirato la legge sulla edificazione dei suoli e Benigno Zaccagnini. Per concludere questa breve carrellata di medici illustri vorrei ricordare anche Enzo Jannacci. Non so se sarà ricordato dai posteri, ma alla nostra generazione ha offerto un sorriso e numerosi spunti di riflessione”.
 

10 novembre 2011
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