Biotestamento. Lorenzin apre alla possibilità di fare obiezione di coscienza: “Un’esigenza che va assicurata. Incontrerò operatori sanità privata cattolica”
"Assumerò immediatamente le necessarie iniziative di mia competenza volte a salvaguardare la piena operatività del sistema sanitario, come ho fatto in tutti questi anni con riferimento alla legge sull'interruzione volontaria di gravidanza, rispetto alla quale ho sempre verificato, nella qualità di Ministro della Salute, che sussistesse l'accesso alle pratiche abortive rispettando il diritto all'obiezione di coscienza", così il minisro della Salute rispondendo oggi alla Camera a un'interogazione dell'on. Pagani.
20 DIC - "È mia intenzione, immediatamente dopo la pubblicazione della legge, incontrare i rappresentanti delle strutture sanitarie private cattoliche, per condividere con loro opportune modalità applicative della legge volte a contemperare la necessità di applicare fedelmente le nuove disposizioni legislative con le altrettanto fondate esigenze di assicurare agli operatori sanitari il rispetto delle loro intime posizioni di coscienza".
Così la ministra della Salute
Beatrice Lorenzin, rispondendo oggi in Aula alla Camera all'interrogazione di
Alessandro Pagano (Ln) che ha chiesto al ministro “
quali provvedimenti di carattere urgente si intenda adottare per evitare che il vulnus del riconoscimento dell'obiezione di coscienza provochi uno scossone nel sistema sanitario del nostro Paese”, apre alla possibilità di obiezione di coscienza riguardo la legge sul biotestamento appena aprovata in via definitiva dal Senato.
Ma ecco la trascrizione integrale della risposta data in Aula dal ministro:
"Presidente, rispondo agli onorevoli interroganti evidenziando innanzitutto che la legge sul biotestamento, di recente approvata in via definitiva al Senato della Repubblica e non ancora pubblicata nella GazzettaUfficiale, quindi non ancora entrata in vigore, è un provvedimento di iniziativa parlamentare, nei confronti del quale, come è noto, il Governo ha ritenuto di non assumere alcuna posizione, ma di rimettersi alla volontà dei gruppi parlamentari; ciò a ragione del fatto che il cosiddetto fine vita è un tema che non può che essere lasciato alle valutazioni di coscienza di ciascun parlamentare. Preciso altresì che la legge in esame non disciplina il suicidio assistito né l'eutanasia, ma regola il consenso informato.
Con tale premessa, non intendo tuttavia sottrarmi al puntuale quesito che mi è stato rivolto. A tale proposito, non ignoro che la legge appena approvata non contenga una specifica disciplina in tema di obiezione di coscienza per i medici. Proprio per questa ragione, assicuro che seguirò con grande attenzione l'applicazione delle nuove disposizioni e che, nell'ipotesi in cui si dovessero verificare le criticità paventate dagli onorevoli interroganti, assumerò immediatamente le necessarie iniziative di mia competenza volte a salvaguardare la piena operatività del sistema sanitario, come ho fatto in tutti questi anni con riferimento alla legge sull'interruzione volontaria di gravidanza, rispetto alla quale ho sempre verificato, nella qualità di Ministro della Salute, che sussistesse l'accesso alle pratiche abortive rispettando il diritto all'obiezione di coscienza.
A riprova di questo impegno, informo che è mia intenzione, immediatamente dopo la pubblicazione della legge, incontrare i rappresentanti delle strutture sanitarie private cattoliche, per condividere con loro opportune modalità applicative della legge volte a contemperare la necessità di applicare fedelmente le nuove disposizioni legislative con le altrettanto fondate esigenze di assicurare agli operatori sanitari il rispetto delle loro intime posizioni di coscienza".
20 dicembre 2017
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