Legge Bilancio. Quici (Cimo): “Non sarà depressiva, ma per la sanità certamente sì”
Così il neoeletto presidente Cimo commenta le parole del presidente del Consiglio Gentiloni per la presentazione della nota di aggiornamento del Def. "Il PIL italiano è in crescita, ma il rapporto spesa sanitaria/Pil resta sempre lo stesso, addirittura scende al 6.3% nel 2020. È la concreta evidenza di come non si intenda assolutamente investire in sanità".
25 SET - "Basta con le vecchie politiche dagli slogan ottimistici cui, tuttavia, non fanno seguito azioni che dimostrino, sul campo, un reale cambio di passo della visione politica sulla nostra sanità. Che ci si avvicini al termine di una lunga crisi economica è sotto gli occhi di tutti, che il Pil italiano sia in crescita è ben dichiarato da chi oggi ci governa, ma che il rapporto spesa sanitaria/Pil sia sempre lo stesso, addirittura scenda al 6.3% nel 2020 è la concreta evidenza di come non si intenda assolutamente investire in sanità". Così il neoeletto presidente Cimo
Guido Quici commenta la nota di aggiornamento del Def varata lo scorso sabato da Palazzo Chigi.
"Questo dimostra, per l’ennesima volta, che la sanità è considerata un costo e non un fattore produttivo; che non si è stati capaci, in questi anni di crisi, di dare concrete risposte ai bisogni di salute dei cittadini per le motivazioni che tutti conoscono ad iniziare dai tagli lineari imposti dal Mef; che non ci sia un progetto compiuto capace di rilanciare la sanità italiana, che la compressione spesa sanitaria/PIL comporterà una ulteriore riduzione dell’offerta sanitaria, ovvero un ulteriore aumento dei tempi di attesa e, seriamo di no, una più bassa aspettativa di vita e che, quindi, la previsione di crescita dell’out of pocket sarà confermata. In occasione del recente Congresso elettivo Cimo il documento politico della nostra organizzazione sindacale ha espresso esattamente queste preoccupazioni e, purtroppo, costatiamo, oggi, di non aver sbagliato le nostre previsioni", prosegue.
"Nella prossima tornata elettorale chiederemo alle varie forze politiche, di esprimersi in modo chiaro e trasparente su alcune questioni che riguardano il futuro della nostra sanità, soprattutto l’assunzione di impegni, non formali ma sostanziali, su tematiche che interessano i pazienti ed il personale sanitario e medico in particolare. È finita l’epoca dell’amnesia, tipica di una politica che agisce e poi dimentica i suoi effetti. Noi abbiamo una lunga memoria di ciò che è successo in questi anni e, certamente, non ci lasceremo incantare dalle tante sirene", conclude Quici.
25 settembre 2017
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