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Ddl Omnibus. Emendamento su assunzioni specializzandi? La Sigm dice no


Potrebbe essere presentato dal ministro della Salute, Ferruccio Fazio, un emendamento al Ddl Omnibus che prevede la possibilità, per gli ospedali e le strutture del Ssn, di assumere a tempo determinato gli specializzandi agli ultimi due anni di Scuola di specializzazione. Il Segretariato dei giovani medici si oppone: “Le Regioni potrebbe usarlo per evitare di mettere a concorso i posti di dirigente medico”. Contraria anche Federspecializzandi. I rappresentanti degli specializzandi convocati in mattinata al ministero dellla Salute per discutere la questione.

20 SET - C’è ancora un alone di mistero sull’emendamento che il ministro della Salute dovrebbe presentare al Ddl Omnibus per introdurre la possibilità, per gli ospedali o strutture del Ssn, di assumere a tempo determinato gli specializzandi durante gli ultimi due anni di Scuola di specializzazione. Andrea Silenzi, coordinatore del dipartimento specializzandi della Sigm, spiega infatti a Quotidiano Sanità che i contenuti dell’emendamento potrebbero già essere stati modificati anche a seguito della protesta dei giovani medici e che, a tale riguardo, è stato convocato un incontro al ministero della Salute per la tarda mattinata tra i rappresentanti degli specializzandi e il direttore generale delle risorse umane e professioni sanitarie del ministero della Salute, Giovanni Leonardi, per un confronto sulla questione. Incontro al quale potrebbe partecipare anche il ministro Fazio.

Secondo le indiscrezioni della serata di ieri, l’emendamento avrebbe quindi anticipato la proposta di riforma del sistema formativo pre e post lauream in medicina annunciata dal ministro della Salute e dal ministro dell’Università, Mariastella Gelmini, prima della pausa estiva. Per la Sigm, tuttavia, incardinare questa riforma all’interno del Ddl Omnibus rappresenta un “rischio”e critica anche il fatto che tale decisione arrivi dal Governo “in modo unilaterale” e “alla vigilia di un incontro con il ministro della Salute il programma per il prossimo 21 settembre” proprio per trattare l’argomento.
La Sigm sottolinea di aver “sempre guardato con interesse alla proposta di evoluzione del contratto di formazione medico specialistica in contratto di formazione-lavoro in corrispondenza degli ultimi anni del corso di specializzazione” perché questo “comporterebbe una crescente autonomia di esecuzione dei compiti assistenziali all’interno delle Asl e delle Aziende Ospedaliere, nonché l’introduzione di migliori tutele previdenziali e medico legali, oltre che di una maggiore tutela dei diritti fondamentali (quali ferie, malattia, gravidanza, riposo compensativo e radiologico, ecc.)". Si avrebbe, inoltre, "una più incisiva compartecipazione alla spesa da parte delle Regioni e una più cogente esigenza di regolamentare l’impiego dei medici in formazione specialistica all’interno delle strutture afferenti alla rete formativa integrata delle scuole di specializzazione di area sanitaria”.
Tuttavia, secondo i Giovani Medici, “in assenza di garanzie” si corre il “rischio che le Regioni decidano di avvalersi dei medici in formazione specialistica degli ultimi anni di corso, ribattezzati strutturandi, quali professionalità in formazione, e quindi a basso costo e ad alto tasso di ricambio, evitando di mettere a concorso i posti di dirigente medico che andranno progressivamente liberandosi. Per di più, se da una parte è noto che il turnover della dirigenza medica ospedaliera prevede di per sé una contrazione (ogni 5 pensionamenti saranno soltanto due i posti liberatisi messi a concorso), dall’altra è anche vero che in molte Regioni l’implementazione delle varie articolazioni assistenziali del territorio, nelle quali vi saranno invece significativi sbocchi lavorativi, non si è ancora compiuta”.
E detta alcune “condizioni” per rendere possibile “l'impegno degli specializzandi nel Ssn: che l’attività degli medici specializzandi rimanga integrativa e non sostitutiva di quella degli strutturati (non dovranno quindi figurare nella dotazione delle piante organiche) e che il numero degli specializzandi sia vincolato a quello degli strutturati in carico presso le Unità Operative sede di formazione, secondo un rapporto non superiore ad 1 a 5”.
Richieste che, ricorda la nota dei Giovani Medici, “erano state, peraltro, già oggetto di una proposta emendativa presentata dal Sigm al Ddl sul Governo Clinico, all’interno del quale la proposta del ministero della Salute era stata inizialmente incardinata”.
 

20 settembre 2011
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