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Decreto Sisma. Sì del Senato. Approvato anche emendamento Mandelli (Fi) per avviare verifiche su tutti gli ospedali di Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo


Insieme al via libera al provvedimento, l'Aula del Senato ha approvato all'unaniimtà un emendamento che sancisce l'avvio di una valutazione del fabbisogno economico necessario al miglioramento sismico delle strutture con oneri a carico dei fondi per l'emergenza terremoto. Approvato anche un Ordine del giorno, sempre a prima firma Mandelli, che impegna il Governo ad estendere le verifiche a tutti gli ospedali italiani. Sì anche a un emendamento che inserisce le strutture sanitarie e socio sanitarie tra quelle oggetto della ricostruzione. L'EMENDAMENTO, L'ORDINE DEL GIORNO

23 NOV - Con 194 voti favorevoli, un voto contrario e 37 astenuti, l'Assemblea del Senato ha oggi approvato il cosiddetto "decreto sisma" recante interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dal sisma del 24 agosto. Il provvedimento passa ora all'esame della Camera.
 
Nella seduta di oggi è stato inoltre approvato, all'unanimità, un emendamento a prima firma Andrea Mandelli (Fi) che prevede, entro 18 mesi dall'entrata in vigore della legge, l'avvio di verifiche tecniche dei presidi ospedalieri presenti nelle regioni interessate dal recente terremoto (Lazio, Abruzzo, Umbria e Marche). Prevista, inoltre, anche una valutazione del fabbisogno finanziario necessario al miglioramento sismico delle stesse strutture interessate, i cui oneri saranno posti a carico delle risorse stanziate per le emergenze.
 
Approvato, infine, anche un Ordine del Giorno, sempre a prima firma Mandelli, con il quale si impegna il Governo a valutare la possibilità di estendere i controlli sui presidi ospedalieri in tutte le regioni che possiedono presidi ospedalieri di I e II livello ubicati in zone a rischio sismico 1 e 2.
 
Ricordiamo che nel 2013 la relazione conclusiva della Commissione parlamentare di inchiesta sull'efficacia e l'efficienza del Ssn presieduta da Ignazio Marino aveva denunciato la presenza sul territorio italiano di 500 ospedali a rischio crollo, supportandolo con un approfondimento della situazione sulle verifiche effettuate su 200 edifici ospedalieri in base a un protocollo per la riduzione del rischio sismico avviato dal Governo nel 2003.


Ebbene, secondo questo report, il 75 per cento dei 200 ospedali verificati presentava un indicatore di rischio di stato limite di collasso compreso tra lo 0 e lo 0,2 (lo “0” indica il rischio più alto), quindi carenze gravissime.

“Se cioè – si leggeva nella relazione finale della commissione Marino - si verificasse un terremoto particolarmente violento con magnitudo superiore a 6,2-6,3, il 75 per cento degli edifici che sono stati verificati crollerebbe”. Un dato che scenderebbe al 60% nel caso di terremoti meno gravi ma comunque importanti, ossia un terremoto di intensità 6 della scala Richter, come quello che ha scosso questa notte il Centro Italia.

Del resto, si leggeva ancora nella relazione della Commissione d’inchiesta, “solo l’8 per cento di tutti gli edifici ospedalieri italiani è stato progettato dal 1983 ad oggi: la stragrande maggioranza risale quindi a periodi antecedenti alla adozione della normativa antisismica dal 1983”.
 
Ora, grazie all'emendamento approvato oggi, si avvieranno da subito le verifiche delle strutture delle zone colpite dai terremti di quest'anno con l'auspicio che il Governo dia anche seguito alle verifiche in tutta Italia previste dall'Ordine del Giorno che ha avuto oggi il sì unanime del Senato.
 
Da segnalare, infine, che il Senato ha accolto anche un emendamento del relatore al decreto, Silvio Lai (PD) che amplia agli edifici sanitari e sociosanitari quanto previsto dall'articolo 1 dell'articolo 14 che disciplina il finanziamento per la ricostruzione degli edifici pubblici danneggiati dai terremoti dei mesi scorsi.

23 novembre 2016
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