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Odontoiatria. Quasi 9 italiani su 10 sostengono interamente i costi delle prestazioni


Sono infatti l'85,9% i cittadini che si pagano da soli le spese per i denti. I numeri sono stati presentati questa mattina durante la presentazione del Quaderno del Ministero dedicato all' “Odontoiatria di comunità: criteri di appropriatezza clinica tecnologica e strumentale”. Le spese odontoiatriche assorbono quasi la metà della spesa privata totale, per questo, come spiegato da Ferruccio Fazio, il Governo ha promosso accordi “per favorire l’accesso alle cure per le fasce più fragili e deboli della popolazione”.

29 MAR - Ogni anno le strutture del Ssn erogano circa 4.600.000 prestazioni odontoiatriche in regime ambulatoriale e 170.000 in regime di day-hospital. Ricevono cure gratuite annualmente 3.000.000 di italiani, per la maggior parte anziani e bambini fino a 10 anni di età. Nonostante questo, ad oggi, ben l’85,9% degli italiani sostiene interamente i costi per questo genere di prestazioni che da sole assorbono quasi la metà della spesa sanitaria privata totale. Sono questi i dati esposti durante la mattinata, presso la sede del Ministero della Salute, all’interno del convegno “Odontoiatria di comunità: criteri di appropriatezza clinica tecnologica e strumentale”, dedicato alla presentazione del settimo volume della collana “Quaderni del Ministero della Salute”.

La pubblicazione di questo “Quaderno” è stata definita “fondamentale” dal ministro della Salute Ferruccio Fazio, anche perché “storicamente l’odontoiatria è sempre stata poco presente qui al Ministero”. “Noi abbiamo promosso –  ha spiegato il Ministro – un Accordo con i libero-professionisti esercenti l’odontoiatria, al fine di dare un’immediata risposta agli accessi alle cure per le fasce più critiche e deboli della popolazione italiana, specie quella degli anziani”. L’Accordo è un patto di collaborazione tra pubblico e privato, “unico nel suo genere per il nostro Paese”, che ha visto la disponibilità di 6.000 studi odontoiatrici di erogare le proprie prestazioni, anche protesiche, a onorari calmierati.
“I Quaderni inoltre – ha proseguito Fazio – mettono un punto fermo sulla questione della qualità, e dunque su come debbano essere fatte le cure odontoiatriche nel nostro Paese. L’odontoiatria, ricordiamo, è l’unico atto sanitario non compreso nei Lea, se non in alcune Regioni, dove lo è unicamente per problematiche di tipo oncologico e per le acuzie. L’Accordo tende ad estendere l’accesso alle cure in base a criteri oggettivi di fragilità, anche economica”.

Si è parlato, infine, di Fondi integrativi, ossia quei fondi che dovrebbero, almeno in parte, coprire le spese totalmente a carico dei cittadini. “Il 20%  dei Fondi integrativi – ha concluso Fazio - sono destinati per legge alle cure odontoiatriche e alla non autosufficienza, al fine di aiutare tutte quelle categorie che hanno difficoltà a dotarsi di questo genere di servizi”.
G.R.

29 marzo 2011
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