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Stabilità. Dalla Conferenza delle Regioni una ‘mappa’ delle misure previste in materia di welfare


In particolare vengono analizzati i contenuti dell’articolo 24, relativo alla lotta alla povertà, dell’articolo 25, relativo alle non autosufficienza e alla adozioni internazionali. Riassunti poi, gli stanziamenti previsti dalla tabella c9:: dal servizio civile alle politiche per la famiglia, dalle pari opportunità all’assistenza e sostegno alle donne vittime di violenza, dal fondo per le politiche sociali a quello per l’infanzia, al fondo per le politiche giovanili. LE TABELLE

28 OTT - Il settore salute e politiche sociali della segreteria della Conferenza delle Regioni ha elaborato schede di sintesi sulle principali disposizioni contenute del Ddl di stabilita 2016 in materia di welfare. In particolare sono analizzati i contenuti dell’articolo 24, relativo alla lotta alla povertà, dell’articolo 25, relativo alle non autosufficienza e alla adozioni internazionali, infine sono riassunti in una tabella gli stanziamenti previsti dalla tabella C: dal servizio civile alle politiche per la famiglia, dalle pari opportunità all’assistenza e sostegno alle donne vittime di violenza, dal fondo per le politiche sociali a quello per l’infanzia e l’adolescenza, al fondo per le politiche giovanili.
 
Per quanto riguarda l’articolo 24, la scheda spiega che Il Ddl di stabilità prevede un “Fondo per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale” cui sono assegnate le risorse di 600 milioni di euro per l'anno 2016 e di 1.000 milioni di euro a decorrere dall’anno 2017. Il Piano è triennale e le risorse per l’anno 2016 sono destinate ai seguenti interventi: 380 milioni di euro per l’astensione su tutto il territorio nazionale della carta acquisti. E’ incrementata anche la voce relativa all’assegno di disoccupazione (ASDI) per 220 milioni di euro. Al Fondo per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale sono assegnati altresì 54 milioni di euro a decorrere dall’anno 2016 a valere sul Fondo per l’occupazione. In via sperimentale per gli anni 2016, 2017 e 2018 è istituito un Fondo per il contrasto alla povertà educativa mediante apposito capitolo di bilancio alimentato da versamenti effettuati dalle Fondazioni bancarie. A tali Enti è pertanto riconosciuto un contributo sotto forma di credito di imposta pari al 75% dei versamenti effettuati al Fondo di cui sopra.

L’articolo 25 istituisce un Fondo presso il Ministero dell’economia e delle finanze, con una dotazione di 90 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2016, destinato al finanziamento di misure per il sostegno delle persone con disabilità grave, in particolare stato di indigenza e prive di legami familiari di primo grado (‘dopo di noi’). Le modalità di utilizzo saranno definite con un’intesa in Conferenza Stato–Regioni. Lo stanziamento del Fondo per le non autosufficienze, anche ai fini del finanziamento degli interventi a sostegno delle persone affette da sclerosi laterale amiotrofica, è incrementato di 150 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2016. Pertanto, sommato allo stanziamento previsto dalla precedente Legge di stabilità, 250 milioni di euro, il tale fondo risulta essere pari a 400 milioni di euro come per l’anno 2015.

Previsto anche un fondo per le adozioni internazionali con una dotazione di 15 milioni di euro. A decorrere dall’anno 2016 conseguentemente viene ridotta nella misura di 15 milioni di euro annui la dotazione del Fondo per le politiche della famiglia. Non risulta rifinanziato –annota il settore salute e politiche sociali della Segreteria della Conferenza delle Regioni - il Fondo che la legge di stabilità 2015 al comma 131 aveva istituito con una dotazione di 112 milioni di euro per l'anno 2015, da destinare a interventi in favore della famiglia, di cui una quota pari a 100 milioni di euro riservata per il rilancio del piano per lo sviluppo del sistema territoriale dei servizi socio-educativi per la prima infanzia. Inoltre si sottolinea che “non compare più la disposizione riportata in una prima bozza del Ddl che recepiva la richiesta più volte avanzata dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome al Governo di razionalizzazione e riorganizzazione dei diversi Dipartimenti, prevedendo il trasferimento al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali delle funzioni esercitate dalla Presidenza del Consiglio quali: gioventù, politiche per la famiglia e servizio civile”.

28 ottobre 2015
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