Superamento Opg. De Filippo: “Stiamo individuando soluzioni 'transitorie' per rispettare la scandenza del 31 marzo 2015”
Così il sottosegretario alla Salute è intervenuto ieri in commissione Affari Sociali per rispondere a 3 interrogazioni presentate da Paolo Beni (Pd) e Marisa Nicchi (Sel). Vista l'urgenza della questione, De Filippo ha anche palesato il rischio di "commissariamento delle Amministrazioni che non presenteranno l'elenco delle Rems individuate sul territorio di competenza".
13 MAR - Il prossimo 31 marzo scade il termine previsto per il superamento degli Ospedali psichiatrici giudiziari in favore delle nuove Rems. Per completare la realizzazione delle nuove strutture residenziali sanitarie, tenuto conto dei progetti predisposti dalle Regioni, il Comitato per il superamento degli Opg ha valutato che si sarebbero "ampiamente superati" i termini previsti per legge. "Pertato si è convenuto sulla assoluta necessità di individuare, con urgenza, soluzioni residenziali 'transitorie', in strutture da identificare ed allestire in tempi contenuti, per garantire il rispetto della scadenza temporale fissata dalla legge". Così, il sottosegretario alla Salute,
Vito De Filippo, ha risposto ieri in commissio Affari Sociali alla Camera, ha 3 interrogazioni sullo stato di attuazione della legge sul superamento degli Ospedali psichiatrici giudiziari, presentate da
Paolo Beni (Pd) e
Marisa Nicchi (Sel).
Questo il testo della risposta di De Filippo.
"Rispondo in maniera congiunta alle interrogazioni parlamentari in esame, stante l'analogia dei quesiti formulati rispetto alla tematica degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari. Come previsto dal decreto-legge 31 marzo 2014, n. 52, convertito dalla legge 30 maggio 2014, n. 81, con decreto del Ministro della salute del 26 giugno 2014, è stato istituito presso il Ministero l'Organismo di Coordinamento del processo di superamento degli OPG, da me presieduto. Tale Organismo si è insediato il 2 ottobre 2014 dopo le designazioni delle Regioni e si è successivamente riunito presso il Ministero della salute nelle date del 29 ottobre, 9 dicembre 2014 e, quindi, con cadenza settimanale, nelle date del 15, 22 e 28 gennaio, 5, 12, 19 e 26 febbraio, 5 marzo e si riunirà anche oggi, 12 marzo 2015. Parallelamente, al fine di monitorare con maggiore continuità e intensità le azioni messe in atto dalle Regioni, per rispettare la prevista scadenza del 31 marzo 2015, si sono svolte diverse riunioni di confronto, con gli Assessori alla Salute delle Regioni, e di natura tecnica con la partecipazione di esperti e di dirigenti delle Amministrazioni coinvolte, per verificare puntualmente i problemi ostativi al rispetto delle scadenze previste dalla legge.
Alle riunioni dell'Organismo hanno sempre partecipato i dirigenti del Ministero della giustizia e del DAP che hanno assicurato la massima collaborazione per il conseguimento dell'obiettivo nei termini previsti dalla legge e nella redazione delle relazioni al Parlamento: al riguardo segnalo che la seconda relazione trimestrale, contenente i dati e le iniziative attuate aggiornate fine anno 2014 è stata consegnata ai Presidenti delle Camere da alcune settimane. Stiamo elaborando la terza che verrà consegnata entro fine mese. Ho voluto dare memore del dibattito parlamentare massima priorità a una questione che ritengo fondamentale per l'azione politica e per consentire con il pieno impegno del Ministero il più celere superamento dei problemi di natura amministrativa che possono ritardare il rispetto delle scadenze previste dalla legge. Ho invitato alle riunioni dell'organismo da me presieduto di volta in volta i rappresentanti della magistratura di sorveglianza, del Ministero dell'economia e del Ministero dell'interno, quindi le amministrazioni coinvolte nell'effettiva applicazione della legge, in più le amministrazioni coinvolte nell'effettiva erogazione dei finanziamenti in conto capitale necessari alle regioni per effettuare la realizzazione delle strutture e dei finanziamenti di parte corrente per il personale che dovrà assistere gli internati considerati dimissibili, l'amministrazione che dovrà coordinare tramite le prefetture la sorveglianza esterna delle REMS.
I nodi cruciali per il raggiungimento dell'obiettivo sono di due tipi: la dimissione dei soggetti internati ma dichiarati dimissibili e la loro conseguente presa in carico da parte dei dipartimenti di salute mentale delle Regioni di residenza; l'accoglienza e l'assistenza dei soggetti dichiarati non dimissibili, in strutture residenziali appropriate (REMS), conformi ai requisiti definiti con il decreto ministeriale 1° ottobre 2012. Con riguardo alla prima problematica, le Regioni hanno effettivamente trasmesso al Ministero della salute, entro i termini previsti, i percorsi terapeutico-riabilitativi individuali di dimissioni delle persone ricoverate negli OPG, e, con il costante monitoraggio messo in atto si è potuto anche constatare la progressiva diminuzione nel tempo dei pazienti in carico presso gli OPG. Tale diminuzione non può essere attribuita ad una riduzione degli ingressi (che anzi risultano aumentati), a seguito dell'applicazione dei più restrittivi criteri fissati dalla legge, bensì al potenziamento dell'attività dei Servizi territoriali per la salute mentale, che ha favorito e accelerato il numero delle dimissioni e l'avvio di programmi di trattamento, sia in regime ambulatoriale che residenziale. A questo processo ha contribuito anche la prescrizione normativa che considera il superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari, quale obiettivo tra quelli valutabili dal Comitato per l'effettiva erogazione dei Livelli essenziali di assistenza, ai fini dell'erogazione della quota premiale del Fondo Sanitario Nazionale prevista dalla legge. Per quanto riguarda il trasferimento degli internati destinatari di una misura di sicurezza detentiva, e socialmente pericolosi presso le strutture a totale gestione sanitaria alternative agli OPG, l'Organismo di coordinamento delle Amministrazioni centrali e Regionali ha valutato che, per completare la realizzazione delle nuove strutture residenziali sanitarie per l'esecuzione della misura di sicurezza, tenuto conto dei progetti a suo tempo predisposti dalle Regioni, valutati e autorizzati dal Ministero della salute con propri decreti, e successivamente rimodulati in base alle nuove esigenze riscontrate, si sarebbero comunque ampiamente superati i termini previsti per legge.
Pertanto, al fine di fronteggiare la complessa situazione descritta, il Comitato ha convenuto sulla assoluta necessità di individuare, con urgenza, soluzioni residenziali 'transitorie', in strutture da identificare ed allestire in tempi contenuti, per garantire il rispetto della scadenza temporale fissata dalla legge, assicurando, comunque, i necessari ed appropriati interventi terapeuticoriabilitativi in favore dei soggetti ospitati. Per rendere realizzabile la decisione assunta, l'Organismo di coordinamento sta lavorando a tappe forzate e con la massima celerità, in stretto raccordo con le Regioni, e il Ministero della giustizia, anche al fine di risolvere positivamente alcuni aspetti procedurali e il necessario coordinamento tra la normativa sanitaria e quella relativa all'Amministrazione Penitenziaria. Colgo l'occasione per comunicare che quasi tutte le Regioni hanno già pianificato l'individuazione e l'attivazione delle strutture transitorie di cura con i requisiti di sicurezza, tali strutture sono idonee ad accogliere i pazienti che provengono dagli OPG e gli eventuali nuovi ingressi, entro i termini previsti, fermo restando il proseguimento del programma parallelo di realizzazione delle strutture definitive. Alla data del 27 febbraio 2015 gli internati presenti nei sei OPG operanti nel territorio nazionali sono esattamente 700, 628 uomini e 72 donne. Tra questi 642 persone sono residenti nelle 19 regioni e 2 PP.AA., 58 invece risultano senza fissa dimora. Concludo precisando che in data 5 marzo 2015, ho trasmesso una nota a tutti gli Assessorati per la convocazione, proprio per oggi alle ore 16.00, di una ulteriore riunione dell'Organismo di coordinamento per il superamento degli OPG. Tale riunione avrà ad oggetto la presa d'atto dell'individuazione, da parte di tutte le Regioni e Province Autonome, delle REMS nell'ambito territoriale di appartenenza, anche ai fini della comunicazione al Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria entro il 15 marzo 2015. È stata mia cura segnalare alle Regioni l'urgenza e la rilevanza della questione, che potrebbe condurre al Commissariamento delle Amministrazioni che non presenteranno l'elenco delle REMS individuate sul territorio di competenza".
13 marzo 2015
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