Spending Review. Renzi: “Revisione non equivale a tagli". Lorenzin: "No allarmismi, ma servono garanzie sul Fondo"
Su Twitter il premier ha chiarito che la “revisione della spesa non significa tagliare la sanità”. Poco dopo il ministro ha spiegato che "a oggi mi è stato chiesto il taglio del tre per cento sulle spese del ministero e lo stiamo predisponendo".
12 SET - Da sempre il presidente del Consiglio
Matteo Renzi è molto attivo sui social network. Oggi, nel tentativo di fare chiarezza sulla spending review e sulle polemiche scatenate dai governatori contro l’ipotesi di eventuali tagli in sanità, è tornato sul tema affidando una sua “nota ufficiale” al suo social preferito: Twitter.
Questa mattina infatti ha “cinguettato” alle regioni dicendo che “revisione della spesa non significa tagliare la sanità”. E successivamente ha suggerito ai governatori, non senza una nota di polemica “prima di fare proclami inizino a spendere bene i soldi che hanno”.
Poco dopo il cinguettio del premier, anche il ministro
Lorenzin è tornata sull’argomento durante l’inaugurazione del nuovo poliambulatorio della Lilt a Bari. "Non bisogna fare allarmismi sui tagli alla sanità – ha sottolineato - Sul Fondo sanitario ho letto i giornali e, secondo me, c'è un allarme eccessivo rispetto alle prospettive". E ai giornalisti che le hanno chiesto se sia o meno previsto un taglio di 3 miliardi al fondo sanitario ha risposto "al momento no".
Lorenzin ha poi spiegato che “a oggi mi è stato chiesto il taglio del tre per cento sulle spese del ministero e lo stiamo predisponendo. Dobbiamo lavorare in modo forte nella lotta agli sprechi, per questo è stato fatto il Patto per la salute in cui è prevista la centrale unica di acquisti, un nuovo sistema di benchmark anche per acquisti e i nuovi dispositivi e farmacie, poi tutta la parte sulla digitalizzazione sanitaria".
Dall'attuazione del Patto “ci possano essere molti risparmi dal prossimo anno e – ha osservato - lavorerei più su quello invece che sul dare suggerimenti metodologici: adesso procediamo per step perché è inutile creare allarmismi prima del tempo". E sulle rassicurazioni chieste dalle Regioni ha commentato: "Anche il Ministro della Salute vuole essere rassicurato".
12 settembre 2014
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