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Croce Rossa. Piazzoni (Sel) e Miccoli (Pd): "Con privatizzazione a rischio centinaia di posti di lavoro"


Per i due deputati il decreto che prevede la privatizzazione dell'Ente continua a far "sorgere dubbi" sulla sorte dei lavoratori, "necessari a garantire lo svolgimento dei servizi pubblici essenziali". "Abbiamo chiesto ai Ministri competenti l’emanazione del decreto ministeriale e la convocazione di un tavolo con i sindacati".

15 GEN - “Il procedimento di privatizzazione della Croce Rossa Italiana sta mettendo a rischio centinaia di posti di lavoro, in gran parte necessari a garantire lo svolgimento di servizi pubblici essenziali. Il Governo intervenga per garantire i diritti dei lavoratori e la qualità dei servizi”. È quanto dichiarato dai deputati Ileana Piazzoni (Sel) e Marco Miccoli (Pd) riguardo alla trasformazione della Croce Rossa in associazione privata.

“Il decreto che ha previsto la privatizzazione dell’ente ha suscitato sin dal principio forti perplessità in riferimento ai diritti e alle garanzie del personale in servizio nelle diverse componenti. L’ultimo intervento normativo in materia non ha contribuito a chiarire la questione, facendo soltanto sorgere ulteriori dubbi sulle sorti dei lavoratori - proseguono i deputati -. L’incertezza nell'applicazione della normativa e il ritardo nell'emanazione del decreto che doveva stabilire le nuove modalità organizzative e gestionali potrebbe provocare una forte disparità di trattamento tra lavoratori assunti mediante concorso pubblico e con gli stessi requisiti".
 
"Come denunciato dalle organizzazioni sindacali, la mancanza di chiarezza nell'applicazione della legge sta legittimando comportamenti contraddittori e difformi nei diversi comitati locali. Si riscontrano licenziamenti anche laddove i dipendenti avevano ottenuto la stabilizzazione, contratti rinnovati per un numero di ore inferiore rispetto a quelle finora svolte, proseguimento di rapporti lavorativi secondo forme contrattuali interinali e di somministrazione. Per questo motivo abbiamo chiesto ai Ministri competenti l’emanazione in tempi celeri e certi del decreto ministeriale e la convocazione di un tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali - concludono Piazzoni e Miccoli -. Riteniamo sia necessario prorogare tutti i rapporti di lavoro a tempo determinato fino a quando non verrà raggiunta una posizione chiara sulla sorte di questi lavoratori”. 

15 gennaio 2014
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