Ciao 2013/1. Bianco (Pd): "Evitati nuovi tagli. Priorità restano problema specializzandi e responsabilità professionale"
di Giovanni Rodriquez
Questo il bilancio di fine anno del senatore della commissione Igiene e Sanità del Senato e presidente della Fnomceo. Nota negativa è il taglio al Pubblico Impiego contenuto nella legge di stabilità. Si dovrà rimettere mano al Titolo V. "Tornare ora al voto sarebbe inutile, le larghe intese sono il prodotto della situazione del Paese"
02 GEN - Il Governo ha mantenuto il livello di finanziamento del Fondo sanitario nazionale dopo anni di pesanti tagli, ma bisognerà vedere, nel 2014, se il settore verrà risparmiato dal lavoro del commissario alla spending review
Cottarelli e cosa avverrà all'interno del Patto per la Salute. Restano da affrontare i problemi legati agli specializzandi e alla responsabilità professionale. Ma si tratta di problemi che potranno trovare risposta già con questo Governo. Tornare ora al voto sarebbe inutile. Questo in sintesi il pensiero di
Amedeo Bianco (Pd), membro della commissione Igiene e Sanità del Senato e presidente della Fnomceo.
Senatore Bianco, ci potrebbe fare un bilancio di questo 2013 appena trascorso? Quali sono state le note positive e quelle negative?
La prima nota positiva del 2013 è senza dubbio quella di aver mantenuto lo standard di finanziamento del Fondo sanitario nazionale. Tutti ormai danno per scontato il ripristino di quei 2 mld di euro dei ticket, la cui introduzione era stata bocciata dalla Corte Costituzionale. Questo è un dato non di poco conto, considerando soprattutto che veniamo da alcuni anni di pesanti tagli per il comparto. C'è però da dire che, a partire dal 2015, registreremo una contrazione di finanziamento riguardante il pubblico impiego. Ecco, questa è l'unica voce di bilancio con un taglio definitivo. Non sappiamo poi se il commissario Cottarelli, nel suo lavoro di spending review, risparmierà il comparto sanità. La logica sulla quale lavorerà, però, è quella di un risparmio su quelle inefficienze, che ci sono, in modo da poter reperire risorse da investire nel sistema. Per giudicare l'operato in maniera più approfondita, dovremmo comunque aspettare nel 2014 la definizione del Patto per la salute.
Quali saranno le priorità da affrontare nel 2014?
Da oggi dovremo lavorare, ad esempio, al reperimento di fondi europei da destinare all'edilizia sanitaria. C'è poi il problema specializzandi: nella legge di stabilità è stato fatto uno sforzo da apprezzare, soprattutto di questi tempi, ma sappiamo che è inadeguato a dare una soluzione al problema. Anche in questo ambito torneranno utili i fondi europei. Altre problematiche da affrontare saranno quelle contenute nel Ddl Lorenzin che ora approderà in Senato. Dovremo poi dare risposta alla questione legata alla responsabilità professionale e alla sicurezza delle cure. Si sente ormai da troppo tempo l'urgenza di una soluzione a questa problematica, dovremo essere capaci di dare una risposta efficacie nel più breve tempo possibile, ne trarrà giovamento l'intero sistema sanitario.
In senso più ampio, dovremo anche metter mano anche al Titolo V della Costituzione, asciugandolo di tutti gli equivoci che hanno portato a conflitti di competenze in diversi ambiti, oltre che il venir meno di alcuni diritti per i cittadini in diverse zone del Paese. Specie in sanità, le garanzie di cura dei cittadini devono essere garantite in maniera omogenea.
Pensa che questo Governo abbia la forza per dare queste risposte o è meglio tornare alle urne?
Il governo di larghe intese non è che il prodotto della situazione che sta attraversando il Paese. Cambiare governo vorrebbe dire cambiare la maggioranza, cosa che non reputo oggi possibile sia per una questione di numeri che di programmi. C'è poi da dire che, con questa legge elettorale, con ogni probabilità verrebbe a riprodursi la stessa situazione. Io credo, piuttosto, che sia possibile una convergenza sui problemi che ho prima elencato: potranno essere affrontati e risolti da questo Governo.
Giovanni Rodriquez
02 gennaio 2014
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