Dl lavoro. Emendamento Barani salva stipendi dipendenti Asl nelle Regioni in Piano di rientro
L’emendamento stabilisce che i criteri da seguire per pagare i creditori della PA debbano tener conto non solo dell'’anzianità del credito ma anche dei titoli esecutivi emessi dai tribunali. Ovvero i pignoramenti. Resi ora possibili dalla recente sentenza Corte Costituzionale che ha messo in crisi le Regioni in rosso, anche per il pagamento degli stipendi.
31 LUG - Lucio Barani, senatore del gruppo Grandi Autonomie e Libertà, parla di “uovo di Colombo”, ovvero della soluzione semplice che abbiamo sotto gli occhi ma che per questo non prendiamo in considerazione. Stiamo parlando dell’emendamento approvato all’articolo 11
del decreto Iva-Lavoro che il Senato ha licenziato oggi. L’emendamento in questione, studiato di concerto con il governo, in particolare il Mef, i relatori del testo e con la Ragioneria dello Stato, stabilisce che il criterio per i privati che vantano un credito nei confronti della PA per aver accesso ai fondi messi a disposizione del decreto 35/2013 – sblocco dei pagamenti PA – non è solo l’anzianità del debito ma anche i titoli esecutivi emessi dai tribunali. Ovvero i pignoramenti ai danni delle casse della Pubblica Amministrazione che la sentenza della Corte Costituzionale ha riconosciuto come legittimi. Pignoramenti che in regioni con i conti in rosso come la Campania possono significare impossibilità nel pagare gli stipendi.
“La premessa da cui sono partito – ci spiega il senatore Barani – è la sentenza della Corte Costituzionale che ha reso incostituzionale l’impignorabilità delle casse della Pubblica Amministrazione. Ciò di fatto ha permesso a chi vanta dei crediti nei confronti della PA di emettere decreti ingiuntivi e pignorare il contante. Questo principio mette le regioni sottoposte a piani di rientro, in particolare la Campania, in una situazione di rischio default. Tutti i dipendenti della regione ma soprattutto delle Asl avrebbero visto pignorati i soldi dei proprio stipendi”.
Obiettivo era dunque cercare una soluzione, insieme al presidente della Campania Stefano Caldoro, per pagare gli imprenditori che vantano crediti e al tempo stesso impedire i pignoramenti in modo che i dipendenti della regione abbiano il loro stipendio.
“Ci siamo riusciti – spiega ancora Barani – partendo dal decreto 35/2013. Decreto che stabilisce che i pagamenti devono seguire il solo criterio di anzianità del credito. Il mio emendamento invece dice che il criterio per il pagamento, per le regioni sottoposte a piani di rientro, deve tener conto anche dei titoli esecutivi emessi da tribunali. Per cui chi ha fatto azione di pignoramento viene pagato con i 40 miliardi messi a disposizione dal decreto 35/2013. In questo modo, la Campania, sapendo quanti sono i titoli esecutivi e quali i debiti che i privati hanno maturato con regioni e Asl, è abbondantemente all’interno della somma messa a disposizione dal decreto e può pagare i privati che hanno prestato la propria opera. Allo stesso tempo si liberano i pignoramenti e gli stipendi dei dipendenti vengono pagati”.
31 luglio 2013
© Riproduzione riservata
Altri articoli in Governo e Parlamento
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001
Sede legale e operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari
Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013
Riproduzione riservata.
Policy privacy