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Manfredi (UE): “L'inquinamento uccide, la strategia europea verso lo Zero Pollution”

di Valentina Arcovio

“Nell’Unione Europea un decesso prematuro su otto è attribuito a un fattore ambientale”. È con questo dato inquietante che Veronica Manfredi, direttrice del Dipartimento Zero Pollution della Commissione Europea, ha aperto il suo intervento all’evento “Liberi di Respirare”, organizzato da Consulcesi Group, in cui ha parlato della strategia europea verso lo Zero Pollution.

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“Nell’Unione Europea un decesso prematuro su otto è attribuito a un fattore ambientale”. È con questo dato inquietante che Veronica Manfredi, direttrice del Dipartimento Zero Pollution della Commissione Europea, ha aperto il suo intervento all’evento “Liberi di Respirare”, un’occasione di confronto tra esperti sugli effetti della qualità dell’aria sulla salute. L’incontro, che si è tenuto qualche giorno fa a Roma, è stata anche l’occasione di presentare ufficialmente “Aria Pulita”, l’Azione Legale Collettiva promossa da Consulcesi Group a cui possono aderire tutti i cittadini italiani residenti nelle aree urbane per le quali sono state accertate violazioni dei limiti per i valori di PM.25 e N02, stabiliti dalla normativa europea. “Secondo le statistiche, il 90% dei decessi prematuri causati dall’inquinamento dell’aria è dovuto a malattie non trasmissibili, quali cancro con 250.000 decessi anno, malattie ischemiche con 130.000 decessi annui e malattie polmonari croniche ostruttive con 80.000 decessi l’anno”, spiega Manfredi. “Tra i diversi tipi di inquinamento, come quello dell’acqua o del suolo, l’inquinamento atmosferico ha un impatto scientificamente accertato particolarmente significativo sulla mortalità”, aggiunge.

Individuati obiettivi intermedi per la riduzione dell'inquinamento entro il 2030

“Di tutti i decessi prematuri nell’Unione Europea, 52mila sono stati specificatamente attribuiti all’inquinamento dell’aria da particolato fine (PM2.5) in Italia”, sottolinea Manfredi. “L’inquinamento dell'aria colpisce tutti, ma i soggetti più fragili, come donne, bambini, anziani e persone con uno status economico inferiore, sono quelli statisticamente più esposti”, aggiunge. I dati sulla mortalità dei bambini sono allarmanti. “A causa della cattiva qualità dell’aria - evidenzia l’esperta - ogni anno oltre 1200 minorenni muoiono e questo inaccettabile”. La Commissione Europea (UE) ha deciso di affrontare il problema da più punti di vista. “Nel piano d’azione ‘Zero Pollution’, adottato dal collegio dei commissari il 12 maggio di due anni fa, rispetto al quale la commissione ha presentato già oltre il 60% delle azioni promesse, sono stati fissati degli obiettivi chiari entro il 2030 per ridurre del 55% l’impatto dell’inquinamento dell’aria sulla salute umana e del 25% sugli ecosistemi naturali nei quali l’inquinamento atmosferico minaccia la biodiversità entro il 2050. Vogliamo realizzare la nostra visione che consenta una riduzione dell'inquinamento dell'aria e dell’acqua a livelli non più considerati nocivi”.

Nel mirino dell’UE 13 inquinanti atmosferici

“La nostra proposta di revisione delle direttive sulla qualità dell'aria è stata presentata ad ottobre del 2022 e si ispira alle ultime raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS)", dice Manfredi. “La proposta si concentra su quattro obiettivi principali. Il primo è quello migliorare la tutela della salute dell’ambiente - continua - proprio partendo dall'obiettivo di inquinamento zero nel 2050, con norme intermedie chiare e precise per dodici inquinanti atmosferici da raggiungere entro il 2030, con revisione ogni 5 anni dei valori proposti in maniera da tenere in conto gli sviluppi socioeconomici e tecnologici. Il secondo punto è quello di migliorare la governance e anche di facilitare l'attuazione. Il terzo punto riguarda le disposizioni e le sanzioni per rendere gli Stati, principali responsabili dell’inquinamento dell’aria, il più possibile consapevoli e impegnati nel raggiungimento dell’obiettivo. Quarto ed ultimo punto è la grande attenzione all’informazione e comunicazione”.

Necessaria stretta collaborazione tra politica e sanità

Ci si aspetta, secondo Manfredi, una riduzione di oltre il 75% del numero di decessi in 10 anni. Per raggiungere questo obiettivo, secondo l'esperta, è necessaria una stretta cooperazione tra il mondo della politica e quello della sanità. “Dobbiamo fare in modo da raggiungere tutte le persone della nostra società - spiega Manfredi - compresi i gruppi più vulnerabili; informare il pubblico circa i rischi per la salute e le possibilità di prevenzione; rammentare di controllare i livelli di qualità dell’aria prima di fare sport all’aperto”. E conclude: “Dopo le tante lezioni imparate a carissimo prezzo durante la pandemia Covid, possiamo rafforzare ancora di più i legami tra politiche ambientali e sanitarie e soprattutto sfruttare meglio le loro sinergie naturali per prevenire le malattie piuttosto che tentare di curarle”.

Valentina Arcovio



16 giugno 2023
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