Bene la stretta ai gettonisti, ma non troppo. Potrebbe riassumersi così il pensiero di almeno una parte della maggioranza impegnata in questi giorni a preparare gli emendamenti di quel Decreto Bollette all'esame delle commissioni Finanze e Affari sociali della Camera.
Fonti della maggioranza ci hanno raccontato di alcune proposte di modifica all'articolo 10 con le quali si punterà a rendere meno rigidi quei paletti sul ricorso ai gettonisti voluti dal ministro della Salute, Orazio Schillaci. Innanzitutto, per fronteggiare le carenze di organico si proverà ad aprire all'affidamento a terzi non più i soli servizi medici e infermieristici, come previsto oggi dalla norma, ma anche quelli delle altre professioni sanitarie. In secondo luogo, si punterà a non vincolare questa possibilità ai soli casi di necessità e urgenza e, soprattutto, ad eliminare quella parte dell'articolato che prevede l'utilizzo di gettonisti "in un’unica occasione e senza possibilità di proroga", aprendo quindi alla possibilità di un loro utilizzo più prolungato nel tempo.
Infine, l'intento è quello di cancellare quella parte di testo che prevede un utilizzo dei gettonisti "esclusivamente nei servizi di emergenza-urgenza ospedalieri (area critica), per un periodo non superiore a dodici mesi", facendo in modo che si possa ricorrere a questi professionisti anche in altri reparti in difficoltà di organico.
Il timore paventato da alcuni parlamentari di maggioranza è che limitando in maniera eccessiva il ricorso alle esternalizzazioni si potrebbero mandare in difficoltà i servizi ospedalieri di altre discipline mediche quali la Radiologia, l’Ostetricia, la Ginecologia, la Pediatria, la Nefrologia e l’Ortopedia. Il rischio, inoltre, sarebbe quello di arrivare a possibili chiusure di interi reparti ospedalieri soprattutto in quelle strutture più piccole e decentrate.
Giovanni Rodriquez