Decreto Balduzzi. Cure primarie: Governo riscriverà art.1
Iniziato esame emendamenti. L'Affari Sociali è partita dall’articolo 2 (intramoenia) in quanto il governo avrebbe accolto la proposta dei relatori di riformulare l'articolo sull'assistenza primaria, vista la mole di emendamenti parlamentari e regionali. Intanto passa (governo contrario) emendamento Idv su intramoenia.
03 OTT - È iniziato questo pomeriggio in Commissione Affari Sociali, l’esame degli emendamenti al decreto Balduzzi. Si è partiti subito dall’articolo 2, “Esercizio dell'attività libero professionale intramuraria”. Il primo articolo è stato per ora accantonato, dopo una lunga analisi da parte dei due relatori del provvedimento, Lucio Barani, Pdl, e Livia Turco, Pd, nonché del Ministro Balduzzi in considerazione del parere negativo delle regioni e dell’enorme mole di emendamenti parlamentari presentati sulla riforma della medicina territoriale.
Prende quindi consistenza l’ipotesi che il governo abbia accolto la proposta dei relatori di riformulare l’articolo 1. D’altronde
il relatore Barani nel corso della sua intervista ci aveva detto che il governo avrebbe fatto meglio a riscriverlo. Accantonati per il momento anche l'esame degli emendamenti agli articoli 4, 7 e 10.
Intanto da quanto si apprende nelle votazioni di oggi l’esecutivo è andato sotto su un emendamento presentato da Antonio Palagiano, Idv, sulla trasparenza delle ricevute rilasciate dal medico nell'ambito della attività libero professionale intramuraria (intramoenia allargata). Su questo punto il governo aveva espresso parere negativo ma la commissione in ha votato sì.
“L’Idv chiede – spiega Antonio Palagiano – che le ricevute fiscali rilasciate al paziente riportino analiticamente e voce per voce tutti gli importi corrisposti dal paziente stesso per accedere ad una determinata prestazione sanitaria, al fine di rendere trasparente la cifra che viene effettivamente destinata al medico per l’espletamento della prestazione. Allo stesso tempo si chiede, in un altro emendamento, che la cifra effettivamente spettante al medico gli venga corrisposta entro 30 giorni dal pagamento effettuato dal paziente alla ASL, così da non disincentivare l’attività intramuraria dei medici”.
03 ottobre 2012
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