Superamento della contenzione meccanica in tutti i luoghi di cura della salute mentale, prevedere percorsi innovativi alternativi ai ricoveri nelle REMS, qualificazione dei percorsi per la effettiva presa in carico e per il reinserimento sociale dei pazienti con disturbi psichiatrici autori di reato ed effettiva attuazione degli obiettivi di presa in carico e di lavoro in rete per i disturbi dell’adulto, dell’infanzia e dell’adolescenza, anche previsti dal Piano di Azione Nazionale per la Salute Mentale.
Questi gli obiettivi delle Linee d’indirizzo per la realizzazione dei progetti regionali per il potenziamento dei Dipartimenti di Salute mentale che sbarcheranno domani in Conferenza Stato regioni per conquistare l’Intesa. Sul piatto un finanziamento di 60 mln che saranno ripartite tra le Regioni.
Tempi di attuazione. I progetti regionali - rispetto a quanto contenuto in documento presentato alle Regioni nel marzo scorso, che fissava come deadline alla fine del 2022 - dovranno essere realizzati entro e non oltre il 30 giugno 2023 e dopo un mese (il 31 luglio 2023) e le Regioni dovranno trasmettere una relazione sui risultati raggiunti compilando tutti i campi della scheda di rendicontazione allegata alle linee di indirizzo e anche delineare i percorsi da mettere in atto in forma struttura per definire, in termini di programmazione, gli interventi realizzati con le risorse vincolate del Fsn 2021.
E le Regioni che non presenteranno la relazione con i risultati raggiunti dovranno restituire le somme erogate.
Sono due gli obiettivi generali comuni a tutte le Regioni messi nero su bianco nel documento.
Il primo punta ad avviare/implementare dei percorsi per il superamento della contenzione meccanica. La misurazione dell’obiettivo sarà effettuata con uno o più indicatori tra i seguenti:
- n. dei percorsi attivati di riconoscimento delle pratiche limitative delle libertà personali;
- n. di iniziative per conoscere e monitorare la contenzione;
- n. di protocolli operativi/linee guida elaborate per garantire il rispetto dei diritti e della dignità delle persone;
- n. dei servizi di salute mentale integrati, inclusivi e radicati nel territorio, realizzati con il progetto;
- n. protocolli operativi/linee guida elaborate per garantire la qualità dei luoghi di cura e l’attraversabilità dei servizi;
- n. dei gruppi di lavoro istituiti compreso il lavoro in rete;
- n. di corsi di formazione effettuati per ciascuna tipologia di operatori; tasso di riduzione del numero di contenzioni meccaniche rispetto all’anno precedente;
Il secondo obiettivo comune è la previsione di percorsi innovativi alternativi ai ricoveri nelle Rems. Saranno presi in considerazione gli interventi messi in atto per superare le criticità relative alle Residenze per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza.
A questi si aggiungono obiettivi specifici individuati da ciascuna Regione per il superamento delle criticità locali la cui misurazione viene effettuata con indicatori individuati dalle Regioni.
Tirando le somme il risultato da raggiungere è quello di rafforzare i Dipartimenti di Salute Mentale per:
- il superamento della contenzione meccanica in tutti i luoghi di cura della salute mentale;
- la qualificazione dei percorsi per la effettiva presa in carico e per il reinserimento sociale dei pazienti con disturbi psichiatrici autori di reato a completamento del processo di attuazione della legge n. 81/2014;
- l’effettiva attuazione degli obiettivi di presa in carico e di lavoro in rete per i disturbi dell’adulto, dell’infanzia e dell’adolescenza, anche previsti dal Piano di Azione Nazionale per la Salute Mentale.
E.M.