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Ludopatia. Corte dei conti: “Rafforzare sistema sanzionatorio e verificare efficacia misure”


La magistratura contabile ha analizzato gli aspetti relativi all’attuazione della norma istitutiva del Fondo per il gioco d’azzardo patologico. “Risulta cruciale lo sviluppo di una piattaforma unitaria che assicuri reale interoperabilità tra sistemi informativi dello Stato e delle Regioni”. LA RELAZIONE

10 GEN - “Assicurare l’equilibrato bilanciamento tra obiettivi di natura contabile e finanziaria connessi alla certezza e alla disponibilità per l’Erario delle entrate derivanti dal gioco d’azzardo - anche attraverso l’implementazione del sistema dei controlli e il rafforzamento dell’apparato sanzionatorio, nonché attraverso l’armonizzazione e semplificazione fiscale nel settore dei giochi - e gli obiettivi connessi alla tutela dei consumatori del gioco d’azzardo per prevenire la diffusione della patologia ad esso connessa, anche mediante il dimensionamento dell’offerta, la definizione di distanze minime tra le sale da gioco e di queste ultime rispetto ai luoghi sensibili, la regolamentazione di verifiche periodiche dei requisiti dei concessionari, l’avvio di iniziative ad hoc di informazione e formazione, per prevenire il disturbo da gioco d’azzardo, l’osservanza della disciplina relativa alle forme di avvertimento del rischio di dipendenza da gioco d’azzardo e al divieto assoluto di pubblicità”. E’ quanto si legge nelle conclusioni della Relazione sul “Fondo per il gioco d’azzardo patologico” approvata dalla Sezione centrale controllo gestione delle Amministrazioni dello Stato della Corte dei conti con delibera n. 23/2021/G.
 
L’indagine ha analizzato gli aspetti relativi all’attuazione della norma istitutiva del Fondo statale previsto dalla legge di stabilità del 2016 e posto a contrasto degli effetti negativi, sociali ed economici, oltre che sanitari, del gioco d’azzardo patologico. Per il fondo, rileva la Sezione del controllo, sono stati stanziati, per ciascuno degli anni dal 2016 al 2019, 50 milioni di euro (nel 2020, 49,2 milioni), i cui pagamenti sono avvenuti sempre in conto residui.
 
La Corte segnala, fra l’altro, le problematiche connesse alle procedure di ripartizione delle risorse del Fondo, sia nella fase di valutazione dei Piani regionali, che delle relazioni tecnico-finanziarie sullo stato di attuazione degli interventi delle Regioni. In considerazione delle variegate iniziative di utilizzo delle risorse statali, assunte a livello territoriale, è emersa, inoltre, l’esigenza di definire un sistema omogeneo - condiviso tra i diversi livelli di governo - di verifica, ex ante ed ex post, dell’efficacia delle misure intraprese, in termini di risultati raggiunti in coerenza con le finalità della normativa. Sul punto, risulta cruciale lo sviluppo di una piattaforma unitaria che assicuri reale interoperabilità tra sistemi informativi dello Stato e delle Regioni (oltre che degli enti infraregionali).
 
L’indagine della magistratura contabile si sofferma, inoltre, sul contesto di riferimento, ricordando l’esistenza di numerosi progetti di legge volti a una possibile riforma organica della materia dei giochi (tra cui la mancata attuazione della delega prevista dalla legge n. 23 del 2014) e richiamando anche il tema delle proroghe delle concessioni nel settore dei giochi.

10 gennaio 2022
© Riproduzione riservata
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