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Due cose da fare subito: un “Pandemic Act” che raccolga e semplifichi la miriade di norme e leggi anti Covid e l’obbligo vaccinale per tutti

di Cesare Fassari

Dall’inizio della pandemia ad oggi si sono infatti accatastate decine di provvedimenti di varia natura (decreti legge, dpcm, ordinanze, circolari) che hanno dato vita a un coacervo di norme e misure di contrasto dove è facile perdersi e fare confusione, anche per gli addetti ai lavori. E poi, ad oggi è vaccinato oltre l’85% degli italiani, quelli che mancano non si convinceranno mai e il Green Pass non basta, ecco perché serve l’obbligo

30 DIC - In attesa di conoscere nel dettaglio il testo del nuovo decreto legge approvato ieri sera dal Governo che introduce ulteriori misure per il contrasto della pandemia nuovamente in piena espansione con cifre di contagio giornaliere mai registrate finora, pensiamo vi siano due cose da fare quanto prima per dare finalmente alcune certezze ai cittadini a due anni dallo scoppio della crisi sanitaria più grave del mondo moderno.
 
La prima cosa urgente da fare è dare mandato agli uffici legislativi competenti di redigere in tempi brevi un testo unico che semplifichi e renda omogeneo e leggibile il ginepraio di norme emanate a livello nazionale (decine di Decreti legge e Dpcm e decine di Ordinanze ministeriali con annesse circolari varie) che rende ormai praticamente impossibile per chiunque capire quale sia lo stato dell’arte delle misure in vigore: un vero e proprio “Pandemic Act” che ricomprenda tutte le norme e misure in vigore in un unico provvedimento agibile a tutti.
 
L’ignoranza della legge non è ammessa ma è indubbio che neanche giuristi di fama o burocrati di esperienza sarebbero oggi in grado di muoversi nella giungla normativa anti Covid senza incorrere in qualche errore od omissione. Figuriamoci un cittadino comune.
E questo nonostante la moltiplicazione di pagine web (istituzionali e non) piene di Faq accattivanti dalla cui lettura si esce però spesso con più dubbi che certezze.
 
La seconda cosa da fare è quella di rompere gli indugi e introdurre l’obbligo vaccinale anti Covid per tutta la popolazione (esclusi gli esenti per motivi clinici certificati e i bambini sotto i cinque anni per i quali non è ancora disponibile un vaccino).
 
La scelta adottata finora di spingere alla vaccinazione, prima con la persuasione e poi con lo strumento del Green Pass, ha indubbiamente portato a grandi risultati con percentuali superiori all’85% di italiani vaccinati ma adesso, anche per garantire questa stragrande maggioranza di cittadini che hanno scelto volontariamente di vaccinarsi, è ora di assumersi la responsabilità di “obbligare” chi ancora non l’ha fatto e che presumibilmente non lo farà mai se non obbligato.
 
I dati parlano chiaro da settimane: i nuovi contagi, i nuovi ricoveri (sia ordinari che in terapia intensiva) e i nuovi decessi di questa quarta ondata sono prevalenti in maniera schiacciante tra i no vax rispetto ai vaccinati in tutte le classi di età.
 
Ho già scritto di come le ragioni per le quali le obiezioni fini qui opposte all’obbligo siano sostanzialmente inconsistenti (sia quelle di ordine giuridico che di ordine pubblico) e penso che i dati di questi giorni dimostrino ulteriormente che attendere oltre per promulgare l’obbligo vaccinale rischia di farci rimpiombare in una situazione di grave crisi sanitaria e non solo.
 
Cesare Fassari

30 dicembre 2021
© Riproduzione riservata

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