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Dalla Zuanna (ScpI), Dirindin (Pd): “Gli emendamenti attuano un superamento graduale”


17 APR - “Gli emendamenti vanno in due direzioni non toccano il termine della proroga, che resta fissato al 1 aprile 2015, e cercano di mettere in atto un’azione di superamento degli Opg che sia il più possibile graduale”. A dirlo a QS è il senatore Giampiero Dalla Zuanna, ScpI, relatore per la Commissione Sanità del provvedimento, che aggiunge come si sia “cercato di impedire l’ingresso di nuovi casi e di favorire l’uscita di quei casi che possono essere presi in carico da subito dai servizi. Si cerca inoltre di accelerare il passaggio di fondi alle regioni per quanto riguarda la messa in atto di servizi territoriali”.
 
Gli Opg, spiega il relatore “attualmente hanno circa 1000 internati, l’anno scorso hanno avuto 600 ricoveri e altrettante dimissioni. Quindi gran parte del problema è dovuto ad un turn over molto ampio che non riesce ad essere gestito dai servizi territoriali. Se riuscissimo a bloccare i ricoveri provvisori, ovvero quelli che entrano non per condanna definitiva ma in attesa di valutazione, e a passarli ai reparti di psichiatria normali, già questo permetterebbe rapidamente di asciugare il numero di persone ricoverate. Allora si potrebbe cominciare a ragionare di chiedere una o più strutture”.
 
Nerina Dirindin, capogruppo in Commissione Sanitò del Pd, anche lei raggiunta da QS, aggiunge che “la magistratura continua a rinviare agli Opg, noi invece cerchiamo di limitare a pochissimi casi i nuovi ingressi in questo anno di proroga. Ovvero chiediamo che ci si cominci ad attrezzare con soluzioni alternative. Non si può insomma continuare a mandarli negli Ospedali psichiatrici giudiziari perché non si sa dove altrimenti mandarli. Ci sono i servizi territoriali che se ne devono far carico”.
 
In questo senso, riprende Giampiero Dalla Zuanna “un emendamento prevede che si limiti ai casi più gravi gli accessi, ossia quei casi dove non sia realmente possibile una presa in carico. Dicendo al magistrato che deve tener conto solo della pericolosità sociale e non della difficoltà ambientale di prendere in carico una persona. Praticamente adesso molta gente viene mandata negli Opg perché non ha nessuno, a partire da una famiglia, in grado di reggerlo o perché la struttura della sua regione non è attrezzata. Ecco questo non deve più accadere. Questi emendamenti determinano una fuga in avanti, spingono le regioni, i comuni, le Asl, a mettere in atto delle azioni per superare gli Opg”.

17 aprile 2014
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