Obbligo vaccino per i sanitari: nei casi più gravi si può arrivare al licenziamento. Le ipotesi in campo
di L.F.
26 MAR - È in dirittura d’arrivo un nuovo provvedimento per rendere obbligatorio il vaccino anti Covid per tutti gli operatori sanitari a contatto con i pazienti. La misura, che potrebbe anche entrare nel nuovo decreto Covid che il governo varerà la prossima settimana, è in dirittura d’arrivo e sarà frutto di un lavoro congiunto tra i Ministeri di Giustizia, Lavoro e Salute. In attesa di sapere i dettagli, da quanto trapela l’obbligo dovrebbe riguardare interesserebbe medici e infermieri che prestano assistenza ai malati, ma anche per esempio radiologi o assistenti socio-sanitari che sono contatto con i fragili. Al momento dovrebbero essere esclusi amministrativi, tecnici di laboratorio o addetti alle pulizie che hanno meno contatto con i pazienti.
Per quanto riguarda le sanzioni la misura dovrebbe contenere degli step. In una prima fase scatterebbe lo spostamento ad altra funzione che escluda il contatto con gli assistiti anche se data la cronica carenza di personale ciò non è detto sia sempre possibile.
Per questo si sta pensando anche al ricorso alle ferie forzate. Esaurite le quali, escluse sanzioni pecuniarie, per gli operatori sanitari no-vax potrebbe scattere anche il licenziamento.
Come ribadito dal Ministro della Salute,
Roberto Speranza la misura però dovrebbe toccare pochi medici e infermieri dato che l’adesione alla vaccinazione è stata molto alta (si parla del 98%) anche se al momento il vaccino è stato fatto “solo” dall’86,2%. Diverse però, secondo quanto si apprende da fonti del Governo, sembrano essere le percentuali di adesione da parte degli operatori socio sanitari (che spesso assistono gli anziani nelle Rsa) dove un 20% non si sarebbe vaccinato.
In ogni caso quello che fino a poco tempo era considerato un tabù oggi non sembra essere più tale e la stretta sul personale no vax è alle porte.
L.F.
26 marzo 2021
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