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Covid. Riccardi: “Strategico riorganizzare isolati e ricoveri, occorrono strutture intermedie”

Una possibile soluzione potrebbe essere l’albergo sanitario e si pensa al palazzo dei missionari comboniani a Pordenone, su questo punto si sta cercando di chiudere rapidamente per soddisfare il fabbisogno del territorio della Destra Tagliamento. Il vicegovernatore a riunione con i sindaci dell’area

02 NOV - “La curva dei contagi indica che dovremo agire sull’organizzazione ospedaliera con manovre di riconversione, in modo da ampliare l’offerta di strutture intermedie, e sulla territorialità, con il supporto dei Medici di Medicina generale e con risposte modulate alle esigenze crescenti di isolamento”.

È quanto ha affermato il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia con delega alla Salute Riccardo Riccardi dalla sede della Protezione civile regionale a Palmanova nella video-riunione con i sindaci dell’ambito Asfo (Azienda sanitaria Friuli Occidentale).

“Si prospettano esigenze rilevanti di ricovero nelle strutture non intensive, auspicabilmente con turnover veloce di pazienti - ha rilevato Riccardi -; pertanto, monitorando l’andamento dei prossimi giorni, dovremo intervenire con adeguamenti che stiamo già studiando”.

Secondo il vicegovernatore, “un’altra priorità è data dal governo delle attività di isolamento per le persone positive asintomatiche o comunque a domanda sanitaria limitata: su questo tema, che richiede la forte collaborazione dei Medici di Medicina generale, una risposta per i casi non risolvibili a domicilio può essere data dall’albergo sanitario”.

A tale proposito - riporta una nota della Regione – il direttore generale di Asfo, Joseph Polimeni, ha confermato che il palazzo dei missionari comboniani a Pordenone potrebbe essere una soluzione su cui si sta cercando di chiudere rapidamente per soddisfare il fabbisogno del territorio della Destra Tagliamento.

Polimeni ha inoltre indicato la necessità di affiancare una nuova struttura intermedia a medio-bassa intensità di ricovero alla Residenza sanitaria assistenziale di Sacile e ha reso noto che presto sarà acquisita l'apparecchiatura necessaria a raddoppiare il numero dei tamponi nel Friuli Occidentale.

Per assicurare i tamponi ai professionisti sanitari e sociosanitari impegnati in prima linea nei servizi domiciliari - come è stato confermato dalla direzione regionale Sanità - saranno ricavati percorsi preferenziali.

“Ogni decisione che saremo chiamati ad assumere seguendo ora per ora gli sviluppi nazionali - ha concluso il vicegovernatore - avrà una valenza complessiva regionale e richiederà da parte di tutti un senso di responsabilità esente da logiche di campanile e di settore”.

02 novembre 2020
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