Ospedale Maggiore di Bologna. Al via il nuovo Pronto Soccorso
Una nuova Area Rossa con 11 posti letto, percorsi più rapidi e tempestivi. Potenziato di 14 unità il personale infermieristico e di unità quello socio-sanitario. Da gennaio in servizio anche un nuovo dirigente medico. Atteso a breve l’arrivo di altri due medici. Istituita la figura del flussista per monitorare le persone in attesa ed rivedere, se necessario, il codice di priorità.
17 FEB - Un grande open space di 175 metri quadrati collegato alla Shock Room, con 11 posti letto complessivi per i codici di massima gravità che consentiranno al Pronto Soccorso dell’Ospedale Maggiore di Bologna, sede di Trauma Center, di fronteggiare anche le maxi emergenze. E’ una delle novità del nuovo PS, più ampio, interamente ridisegnato per aree a diversa intensità clinico–assistenziale, con una nuova distribuzione degli spazi di attesa e di assistenza, più confortevole per pazienti e operatori. Si conclude, quindi, il complesso piano di interventi di ristrutturazione ed ampliamento del PS del Maggiore avviato nel 2012.
Il nuovo volto del Pronto Soccorso dell’Ospedale Maggiore è stato presentato ieri in conferenza stampa da
Luca Rizzo Nervo, Presidente della Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria Metropolitana di Bologna,
Chiara Gibertoni e
Angelo Fioritti, rispettivamente Direttore generale e Direttore sanitario dell’Azienda Usl di Bologna.
La ristrutturazione e l’ampliamento degli spazi dedicati al Pronto Soccorso, spiega una nota dell’Ausl di Bologna, “ha seguito la logica della riorganizzazione clinico-assistenziale per aree di intensità di cura. Dopo la realizzazione dell’Area per i codici verdi e per l’Osservazione Breve Intensiva tra il 2012 e il 2014, si sono conclusi in questi giorni i lavori riguardanti la nuova Area Rossa. Avviati nel gennaio 2016, hanno comportato un investimento da parte dell’Azienda USL di Bologna di 1 milione e 420 mila euro. Con l’attuale ampliamento il nuovo Pronto Soccorso Generale ha una estensione di 2.680 metri quadrati”.
Oltre alla nuova Area Rossa, con lo stesso intervento sono stati realizzati un nuovo collegamento tra il Pronto Soccorso e l’Edificio D dell’Ospedale, per rendere più rapido attraverso un percorso dedicato il transito dei pazienti dall’elisuperficie al 16° piano dell’Edificio D al PS e, se necessario, verso i blocchi operatori o la terapia intensiva.
In via di completamento, infine, i lavori di ampliamento dell’Area Diagnostica, per accogliere una nuova TAC, che si aggiungerà a quella attuale.
La nuova Area Rossa
Tappa conclusiva della ristrutturazione è la nuova Area Rossa, dedicata ai casi più gravi, codici gialli e rossi. In precedenza erano state oggetto di intervento l’Area Verde, l’Osservazione Breve Intensiva e gli spazi dedicati ai pazienti in trattamento in attesa del completamento del percorso diagnostico e dell’inquadramento clinico.
Dell’Area Rossa fanno parte la nuova sala di Osservazione per i codici gialli e rossi, e la Shock Room, ampliata e potenziata. Per la nuova Osservazione dedicata ai casi più gravi è stato realizzato un grande open space di 175 metri quadrati con 8 posti letto. I pazienti in codice giallo saranno inviati in questa sala direttamente dal Triage, dopo una prima rapida valutazione.
L’area di Osservazione è collegata alla Shock Room, riservata ai soli codici rossi, ampliata e ristrutturata, dotata ora di 3 posti letto (1 in più) distribuiti su 50 metri quadrati. Insieme, Osservazione e Shock Room compongono la grande Area Rossa, in grado di accogliere e gestire contemporaneamente sino a 11 codici rossi e di affrontare, quindi, anche situazioni di maxi afflusso.
“Disegnata sul modello delle rianimazioni – spiega la nota -, l’Area Rossa ne rende possibili le stesse modalità di gestione clinico-assistenziale, con l’équipe medica e infermieristica che si muove all’interno degli ambienti per recarsi al letto del paziente, in relazione alle necessità clinico-assistenziali”.
Dall’Area Rossa i pazienti in condizioni cliniche stabilizzate potranno transitare ed essere accolti in un’area adiacente, con 20 posti letto, che sarà gestita da personale infermieristico dedicato, all’interno della quale vengono completati gli esami diagnostici e l’inquadramento clinico. “In questo modo sarà possibile liberare più rapidamente le postazioni in Area Rossa e accogliere nuovi pazienti, riducendo i tempi di trattamento”.
Percorsi più rapidi e tempestivi grazie al flow manager
“La conclusione del progetto di ristrutturazione – spiega l’Ausl - ha consentito di avviare una riflessione con il Dipartimento di Emergenza per rivisitare il modello organizzativo del PS, superare le criticità segnalate ancora di recente e migliorare l’efficienza dei servizi offerti ai cittadini. Una parte significativa delle modifiche organizzative in via di implementazione sono frutto delle osservazioni e delle proposte degli operatori del PS”.
Particolare attenzione è stata dedicata alla fluidità dei percorsi di presa in carico per i diversi codici di gravità, verdi, gialli e rossi, “che – annuncia la Ausl - sarà governata da una nuova figura infermieristica, il flow manager, o flussista. Il flow manager è un professionista esperto di Triage, che ha il compito di tenere sotto controllo tutte le persone in attesa, rivalutarne periodicamente la criticità, gestirle in sinergia con l’équipe clinico–assistenziale intervenendo, se necessario, sul percorso per ridefinirne il codice di priorità”.
Nel dettaglio il flussista si occuperà di:
- rivalutare il paziente nella fasi successive al Triage;
- rivedere e ridefinire costantemente le priorità di accesso alla visita medica, soprattutto tra pazienti ai quali sia stato assegnato lo stesso codice di gravità;
- gestire le criticità, in stretta sinergia con gli altri professionisti;
- essere l’interfaccia tra le varie aree del PS a diversa complessità;
- interagire con gli ambulatori specialistici;
- dialogare con i bed manager del Maggiore per consentire un ricovero il più rapidamente possibile;
- relazionarsi con gli ospedali spoke dell’area metropolitana che hanno necessità di inviare pazienti all’Ospedale Maggiore o che, al contrario, possono riceverne.
Un gruppo di lavoro coordinato dalla Direzione del Presidio Ospedaliero Unico Aziendale avrà il compito di analizzare i percorsi dei pazienti e, in particolare, modalità, tempi di attesa e di svolgimento dell’intero percorso all’interno del PS, “in modo da disporre di una organizzazione flessibile in grado di modificare, se necessario, la distribuzione del personale nell’arco della giornata”.
“E’ stato avviato – spiega ancora la Ausl -- un monitoraggio specifico sul funzionamento del PS con particolare attenzione per accessi, flussi e tempi di trattamento. Un ulteriore approfondimento dell’analisi verrà dal contributo dell’Università degli Studi di Bologna che condurrà, attraverso il Gruppo di Ricerca Operativa del Dipartimento di Ingegneria, uno studio sui flussi in ingresso, in modo da predisporre modelli statistici in grado di prevedere la variabilità di afflusso e consentire il governo delle risorse professionali in maniera da garantire, a cascata, gli adeguamenti organizzativi necessari”.
Più personale
La nuova organizzazione del lavoro, “che consentirà tempi di trattamento più rapidi ed una gestione più efficiente delle risorse professionali”, sarà sostenuta anche da un rafforzamento significativo del personale. Nel dettaglio, saranno inseriti 14 infermieri e 6 operatori socio-sanitari in più, che affiancheranno le attuali 97 unità (61 infermieri e 36 operatori socio-sanitari). I primi 6 infermieri entreranno in servizio entro il prossimo mese di marzo, insieme a 2 nuovi OSS. Gli operatori restanti saranno operativi entro il mese di aprile.
Per quanto riguarda la componente medica, il 9 gennaio è entrato in servizio un nuovo dirigente medico con contratto a tempo determinato. Altre due unità saranno reclutate a seguito di un concorso di ruolo “già bandito negli ultimi mesi del 2016, che sarà espletato a breve”.
Più sicurezza
Una attenzione costante sarà mantenuta sulle questioni riguardanti la sicurezza di operatori e cittadini. “L’Azienda – si spiega nella nota - ha rafforzato recentemente la vigilanza all'interno dell’Ospedale. La recente aggressione di una dottoressa e di una infermiera, proprio all’interno del PS, ha accelerato i provvedimenti già allo studio”.
Dal 19 gennaio una guardia giurata in più è dedicata, dalle 21 alle 6 del giorno successivo, esclusivamente alla vigilanza all’interno del Pronto Soccorso dell’Ospedale Maggiore. L’attività di vigilanza interna, già rafforzata nel corso del 2016 con l’estensione della fascia di copertura anche in orario diurno feriale, è stata ulteriormente potenziata a partire dalla stessa data, garantendone la copertura h 24 sempre, 7 giorni su 7.
Nel dettaglio, quindi, il Pronto Soccorso del Maggiore è vigilato da una guardia giurata notturna dedicata, in servizio 7 giorni su 7 dalle 21 alle 6, che si aggiunge ai turni di vigilanza della guardia già attiva presso l'Ospedale, con una copertura sul Presidio Ospedaliero garantita 24 ore su 24, 7 giorni su 7.
All’interno del PS sono presenti 6 telecamere. E' allo studio, inoltre, un sistema rapido di chiamata da fornire al personale per allertare il Posto di polizia e la Vigilanza in caso di necessità.
Il Pronto Soccorso dell’Ospedale Maggiore, primo in Regione per codici gialli e rossi
Sede di Trauma Center per le provincie di Bologna, Ferrara e Modena, principale punto di accesso ai servizi di emergenza dell’Azienda Usl di Bologna, il Pronto Soccorso dell’Ospedale Maggiore accoglie attraverso un unico Triage oltre 80 mila cittadini all’anno, 56 mila dei quali al PS Generale e 27 mila al PS Ortopedico (dati stabili nel corso dell’ultimo biennio). Il 34% degli accessi riguarda situazioni di elevata gravità, codici rossi e gialli, “la casistica più numerosa in tutta la Regione”, spiega la Ausl.
Con il 18% degli accessi la patologia trattata più frequentemente è quella traumatica. A seguire, con il 13%, il dolore addominale, e con il 7% il dolore al torace, la dispnea correlata all’insufficienza respiratoria acuta e lo scompenso cardiaco acuto.
Il Pronto Soccorso Generale dell’Ospedale Maggiore è, inoltre, riferimento metropolitano, insieme al PS del Policlinico S. Orsola-Malpighi, per la sindrome coronarica acuta e per lo Stroke.
17 febbraio 2017
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