Vaccini Covid. Anmar: “No a slittamento seconda dose per malati reumatologici, immunologici e rari”
La richiesta è contenuta in una lettera inviata ai vertici delle istituzioni sanitarie italiane. La Presidente Silvia Tonolo: “E’ necessario un urgente adeguamento del programma vaccinale a tutela dei soggetti fragili nella Regione Lazio e anche nel resto della Penisola. A oltre un anno dall’inizio dell’emergenza riscontriamo ancora grosse difficoltà socio-sanitarie per i nostri pazienti”.
17 MAG - “I pazienti reumatologici sono soggetti fragili e quindi il richiamo della vaccinazione anti-Covid non deve subire slittamenti. Va effettuato entro il termine stabilito dagli studi scientifici ad oggi disponibili”.
E’ quanto afferma l’Anmar Onlus (Associazione Nazionale Malati Reumatici) in seguito alla notizia che una donna, con artrite reumatoide residente nella Regione Lazio, ha avuto uno slittamento della somministrazione della seconda dose oltre le tempistiche indicate dai protocolli per il vaccino Pfizer. Si tratta di un caso emblematico ma non isolato e perciò l’Associazione ha deciso di inviare una lettera, tra gli altri, al Ministro della Salute
Roberto Speranza, al Presidente della Regione Lazio
Nicola Zingaretti e al Commissario Straordinario
Francesco Paolo Figliuolo. Con la missiva si chiede un urgente adeguamento del programma vaccinale a tutela dei soggetti fragili nelle Regione Lazio (e anche nel resto della Penisola).
“Stiamo ricevendo molte segnalazioni di una mancata realizzazione del programma vaccinale a tutela dei pazienti affetti da patologie rare e croniche come quelle reumatiche – afferma
Silvia Tonolo, Presidente Anmar -. A queste si aggiungono le molte difficoltà riscontrate dai malati nelle prenotazioni prioritarie dei vaccini o nell’effettuare le visita Inps per il riconoscimento dell’invalidità. Siamo consapevoli che la pandemia abbia travolto il Paese e portato al collasso la sanità regionale e nazionale. Tuttavia oggi, a distanza di oltre un anno dalla dichiarazione di emergenza, non è più accettabile che i nostri malati debbano subire ritardi negli aggiornamenti dei piani terapeutici, sospensioni delle visite presso gli enti previdenziali e ora anche slittamenti vaccinali per l’incapacità di coloro che dovrebbero organizzare una macchina da guerra all’altezza di un sistema sanitario tanto decantato dalle altre nazioni”.
“In Regione Lazio la modalità di prenotazione va immediatamente adeguata e permettendo così a noi “fragili” di usufruire sempre, e non per periodi limitati, di una linea preferenziale che tuteli la nostra salute già minata da anni di sofferenze – prosegue Tonolo -. Va inoltre stabilito che sia sufficiente autocertificare, al momento della prenotazione, la sussistenza di una patologia accertata clinicamente da specialisti di enti pubblici o privati accreditati per non incappare in altri paletti burocratici che di fatto inceppano il sistema. Chiediamo, dunque, che tutte le Autorità si adoperino immediatamente in concreto e non più solo a parole perché gli oltre 5 milioni di pazienti reumatologici che vivono in Italia siano tutelati da un punto di vista socio-sanitario in questo momento ancora molto difficile”.
17 maggio 2021
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