Opg. Associazioni chiedono conto a Istituzioni su applicazione legge. "No a strutture private"
StopOPG scrive a Governo, Regioni e Commissione d’inchiesta Ssn sull'applicazione della legge per il superamento degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari. Ad oggi non è stato fatto nulla, i tempi stringono e il rischio paventato è che si stiano preparando dei mini Opg a gestione privata.
23 APR - Mancano meno di 10 mesi alla scadenza del termine fissato dalla legge approvata nel febbraio scorso (N. 9/2012) che stabilisce il superamento degli Opg ma ad oggi però le oltre 1300 persone internate, secondo i dati forniti dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap), restano ancora nelle vecchie strutture psichiatriche giudiziarie.
Vista la situazione StopOpg, il comitato promotore che fa capo ad una serie di associazioni che si battono per il superamento di queste strutture, ha deciso di scrivere una lettera indirizzata alle Istituzioni competenti in materia: al ministro della Salute, Balduzzi, al ministro della Giustizia, Severino, al presidente della Conferenza delle Regioni, Errani, e al presidente della Commissione d’Inchiesta sull’efficacia e l’efficienza del Ssn, Marino, per chiedere conto, ad oggi, sull' applicazione della legge per il superamento degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari visto che, si legge nella lettera, “non ci risulta che il numero degli/lle internati/e sia diminuito né che in generale le Aziende sanitarie locali e i Dipartimenti di salute mentale stiano organizzando presa in carico e dimissioni”.
In particolare StopOpg chiede di conoscere “se è stato attuato, e in quale misura, quanto previsto dall’Accordo della Conferenza Unificata del 13.10.2011 per bloccare l’invio negli OPG di detenuti in osservazione psichiatrica, entro il 30.6.2012”; e chiedeinoltre di sapere dal Governo “se e come intende dare attuazione all’Ordine del Giorno 9/4909/31 approvato dalla Camera dei Deputati, sia sull’applicazione della legge 9/2012 che per la modifica degli articoli del codice penale e di procedura penale inerenti a imputabilità, pericolosità sociale e misure di sicurezza, all’origine del retrivo istituto giuridico dell’Opg”.
Il rischio paventato dal cartello di associazioni è che si stiano preparando dei nuovi “mini Opg” regionali a gestione privata. Infatti secondo StopOpg le azioni in materia delle regioni sembrano indirizzate “principalmente all’individuazione delle nuove strutture sanitarie regionali d’internamento che perciò noi chiamiamo ‘mini Opg’. Unica eccezione, per ora, è l'impegno della Regione Friuli Venezia Giulia di non costruire strutture ma piuttosto di organizzare la presa in carico da parte dei Dipartimenti di Salute Mentale (Dsm)”.
Ancora, aggiunge StopOpg: “non risulta costituita la prevista ‘Commissione Stato Regioni’, composta da rappresentanti del Ministero della Salute e dagli Assessori alla Salute delle regioni Campania, Emilia Romagna, Liguria, Lombardia, Puglia, Sicilia, Toscana, Veneto, che dovrebbe monitorare tutto il percorso per il superamento degli Opg”.
Insomma il trust di associazioni ribadisce “grande preoccupazione: che tutto il processo di superamento degli Opg si riduca al trasferimento degli internati nei mini Opg, cosa che andrebbe così a confermare scienza, cultura, esclusione, pratiche che hanno fondato e mantenuto gli Opg. Cosa garantirebbe allora la non riproduzione degli stessi, solamente più piccoli e più decentrati?”.
23 aprile 2012
© Riproduzione riservata
Altri articoli in Cronache