Giornata salute della donna. Onda: “È emergenza nell’emergenza: molte donne chiuse nelle loro case con i propri aguzzini”
Le richieste di aiuto da parte delle vittime di violenza nelle ultime settimane sono aumentate del 74% rispetto alla media mensile registrata due anni fa. Fondazione Onda, in occasione della giornata nazionale che si celebra oggi, rivolge un appello alle istituzioni per aiutare le donne, specialmente in questo momento, a non sentirsi sole
22 APR - “Non dimenticate le donne in difficoltà”. È questo l’appello lanciato alle Istituzioni dalla
Fondazione Onda in occasione della quinta Giornata nazionale per la Salute della Donna nata con l’obiettivo di promuovere l’informazione e i servizi per la prevenzione e la cura delle principali malattie che femminili.
Un appello che diventa ancora più pregnante in questo periodo di lockdown: secondo D.i.Re la rete impegnata nel combattere la violenza sulle donne le richieste di aiuto per violenza domestica nelle ultime settimane sono aumentate del 74% rispetto alla media mensile registrata due anni fa.
“In occasione di questa importante giornata – spiega
Francesca Merzagora, Presidente Fondazione dell’Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere – la Fondazione ha da sempre organizzato l’Open Week, una settimana di iniziative e servizi gratuiti attraverso gli ospedali premiati con i Bollini Rosa per promuovere l’informazione e i servizi per la prevenzione e la cura delle principali malattie femminili e delle condizioni di disagio cui le donne sono maggiormente esposte. Quest’anno, l’emergenza Covid-19 ci ha costretti a rinviare alla settimana del 13 luglio questo appuntamento, che sta particolarmente a cuore alla nostra Fondazione. Ma quanto sta accadendo intorno a noi – prosegue – e mi riferisco ai recenti fatti di cronaca al cui centro sono protagoniste donne vittime di violenza domestica, spinge Fondazione Onda, proprio in questa giornata in cui si vuole promuovere la salute delle donne e con essa quella dell’intera collettività a partire dalla famiglia, a lanciare un forte appello a tutte le Istituzioni affinché nessuno si dimentichi che esiste una situazione di emergenza nell’emergenza, che costringe molte donne a vivere chiuse nelle loro case con i propri aguzzini”.
Secondo i dati dell’Oms il 35% delle donne nel mondo è vittima di violenza fisica e/o sessuale da parte del partner o di sconosciuti; il 38% dei femminicidi avviene per mano del proprio compagno e il 30% dei maltrattamenti ha inizio in gravidanza. Le principali conseguenze di tali abusi si ripercuotono sulla salute generale, mentale, sessuale e riproduttiva.
E l’attuale situazione di lockdown, come abbiamo già sottolineato, ha portato a un peggioramento di questo fenomeno. “Per quanto l’isolamento sociale stia rallentando la diffusione del Covid-19, non ha posto un freno al drammatico fenomeno della violenza domestica – commenta
Claudio Mencacci, Direttore Dipartimento Salute mentale e Neuroscienze dell’Asst Fatebenefratelli Sacco di Milano e Presidente del Comitato tecnico scientifico di Fondazione Onda – L’isolamento, la convivenza forzata e l’instabilità socio-economica rappresentano il lato oscuro di questo periodo di emergenza che può comportare per le donne e i loro figli maggiori rischi a causa dell’esposizione a uomini violenti la cui rabbia è amplificata dalla reclusione domestica e dall’abuso di alcol. Molti studi internazionali sul post isolamento hanno dimostrato infatti rialzi di ansia, depressione, abuso di alcol e droghe e violenza domestica oltre a un’epidemia di abusi sull’infanzia con la chiusura delle scuole. Ora le porte sono chiuse, quando si riapriranno sapremo quanta violenza si è consumata nel silenzio”.
Per sensibilizzare e informare le donne sulla violenza domestica Fondazione Onda promuove una campagna sociale con un appello alle Istituzioni, sostenendo anche l’iniziativa “Liberapuoi” del Ministero delle Pari Opportunità che aiuta le donne, specialmente in questo momento, a non sentirsi sole.
22 aprile 2020
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