Sono queste le criticità della salute riproduttiva analizzate nell’ambito del 3° Incontro Istituzionale organizzato da O.N.Da, in collaborazione con l’Organizzazione Mondiale della Sanità.
“Il fenomeno della depressione perinatale – dichiara Francesca Merzagora, Presidente O.N.Da – non può più essere ignorato. Ad esserne colpite oggi sono infatti il 16% di donne nel periodo della maternità, con percentuali dal 10-16% al 14-23% in gravidanza e dal 10-15%al 20-40% nel post-partum. In quest’ultimo caso con possibili ricadute successive. O.N.Da vuole offrire degli elementi per contribuire a creare una maggiore consapevolezza della estrema vulnerabilità psichica di ogni futura mamma e ad aiutare la donna ad uscire dallo stato di profonda solitudine in cui spesso si trova quando cade in una depressione in gravidanza o nel post-partum. Inoltre, O.N.Da è impegnata nella promozione di un percorso diagnostico-terapeutico per l’individuazione precoce e il contenimento dei rischi di parto pretermine che oggi rappresentano il 6,9% di tutte le nascite registrate nel nostro Paese”.
Per sensibilizzare proprio su questi due aspetti, ancora sottostimati, l’Osservatorio con il supporto di un gruppo di parlamentari intende intraprendere azioni a livello nazionale, regionale e locale per la promozione ed il miglioramento della qualità, della sicurezza e dell’appropriatezza degli interventi assistenziali del Percorso Nascita.
“È fondamentale, in questo quadro ancora critico – spiega Claudio Mencacci, direttore del Dipartimento di Neuroscienze dell’Ospedale Fatebenefratelli di Milano – prevenire la depressione in gravidanza e nel post partum, che influisce anche su parti prematuri. Conosciamo infatti i fattori di rischio e di protezione. Quindi poterlo comunicare alle neomamme e alle neo coppie diventa una assoluta priorità per consentire di vivere questo periodo in modo felice anche a quel 10% di donne per cui la depressione è ancora una ‘ladra’ che ruba la maternità. Ogni anno in Italia sono tra le 55mila e le 80mila le donne che soffrono di un disturbo depressivo od altro: di loro soltanto il 45% riceve un aiuto efficace che si concretizza nell’ascolto, nel sostegno e nell’adeguatezza delle cure. Lasciare una donna sola in questa difficile fase della vita significa alimentare un terreno in cui si possono sviluppare gravi conseguenze per se stessa, il bambino e il rapporto di coppia che potranno perdurare per il resto della vita”.
“Per il terzo anno – dichiara Mario Merialdi, Coordinatore del Dipartimento di Salute della Riproduzione Oms – l’Osservatorio riunisce le Parlamentari Italiane per aiutare l’OMS a portare avanti l’impegno ufficialmente preso nel 2010 dalle Nazioni Unite per la salute della donna e del bambino. Il lavoro delle Parlamentari Italiane ha portato negli anni scorsi a risultati considerevoli come l’approvazione di una mozione parlamentare sull’uso eccessivo del taglio cesareo e lo stanziamento di fondi per il miglioramento delle cure materno-infantili nei paesi più poveri. I temi discussi quest’anno, depressione postparto e parto pretermine, oggi la principale causa di mortalità neonatale a livello mondiale, sono di enorme attualità e rappresentano priorità sia per l’Italia che a livello globale
18 marzo 2012
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