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Occhiali 3D. La Procura di Roma indaga. Codacons: “Attenti anche ai televisori 3D”


Dopo l’apertura di una inchiesta sugli occhialini 3D da parte della Procura di Roma che ieri, accogliendo un esposto del Codacons, ha deciso di indagare sugli occhiali forniti nelle sale cinematografiche, l’associazione punta oggi il dito anche sui televisori 3D, sempre più diffusi nel nostro paese. 

28 FEB - Occhiali 3D ancora agli onori delle cronache. La Procura di Roma accogliendo un esposto del Codacons, ha deciso di indagare sugli occhiali forniti nelle sale cinematografiche.
 
“Il Ministero della Salute – ricorda il Codacons - sulla base del parere espresso dal Consiglio Superiore di Sanità, ha disposto che ‘l'utilizzo di occhiali 3D in ambito domestico per la visione di spettacoli televisivi sia controindicato per i bambini al di sotto dei 6 anni di età; per i soggetti dai 6 anni fino all'età adulta, debba essere limitato alla visione per un tempo massimo orientativamente pari a quello della durata di uno spettacolo cinematografico; debbano essere fornite, da parte delle ditte produttrici, nelle istruzioni allegate alle unità di vendita, indicazioni d'uso con particolare riguardo a: le modalità per effettuare un'idonea, periodica pulizia ed eventuale disinfezione; la necessità che gli occhiali siano tenuti fuori dalla portata dei bambini; la necessità di un uso contestuale degli occhiali 3D agli strumenti correttivi della visione nel caso il consumatore sia portatore di lenti; l'opportunità di interrompere la visione in 3D in caso di comparsa di disturbi agli occhi o di malessere generale’”. 
 
“Tuttavia tali indicazioni - prosegue il Codacons - devono essere messe a conoscenza del consumatore prima ancora dell'acquisto di un televisore 3D, attraverso le etichette dei prodotti in vendita oppure utilizzando appositi prospetti informativi da apporre sugli apparecchi.  Solo in questo modo l'utente viene reso edotto sul corretto utilizzo degli occhiali 3D in ambito domestico e sulle relative controindicazioni, e solo così può effettuare una scelta consapevole e informata”.
Il Codacons ha presentato dunque un esposto alle Procure della Repubblica di tutta Italia e ai Nas, chiedendo di estendere le indagini anche ai televisori con tecnologia 3D in commercio, nei casi in cui siano venduti senza rispettare le indicate prescrizioni di sicurezza, risultando così pericolosi per i consumatori. Con una diffida al Ministero della Salute, inoltre, l’associazione ha chiesto il rispetto delle regole vigenti, e il ritiro dal mercato di quei prodotti che violano le disposizioni emanate dal dicastero. 

28 febbraio 2013
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