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Verso le elezioni. Balduzzi vs Marino. La bagarre sul programma Pd parte da twitter

di Giovanni Rodriquez

“Ma lo sa il Pd che il suo programma sanità è già legge?”. Questo il cinguettio dell’ex ministro della Salute che apre la polemica sul piano per la sanità presentato dal Pd. Non si fa attendere la replica piccata del Partito democratico, affidata a Marino: “Si riferisce per caso alla sua legge fantasma?”.

31 GEN - Si infiamma lo scontro elettorale e, al passo con i tempi, anche i politici accendono la polemica utilizzando l’uccellino Larry come messaggero di guerra. I protagonisti di quello che sembra a tutti gli effetti un vero e proprio strappo sono stati il ministro della Salute uscente e candidato di Scelta Civica, Renato Balduzzi, e il presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sull’efficacia e l’efficienza del Servizio sanitario nazionale, Ignazio Marino (Pd).

Tutto ha inizio ieri con un tweet di Balduzzi: “Cure primarie H24,ospedale e territorio,partiti via da nomine. Ma lo sa il Pd che il suo programma sanità è già legge?”. Il ministro della Salute, fino a ieri poco avvezzo all’utilizzo dei social network, decide così di entrare a gamba tesa sul programma per la sanità presentato lo scorso 29 gennaio dal Partito democratico, facendo notare, con malcelata ironia, come buona parte di esso sarebbe già stato approvato nella legge 189/2012 (legge Balduzzi), proprio grazie all’appoggio dello stesso Pd.

A questo punto, rotto l’idillio che aveva fatto per lunghi mesi camminare a braccetto il partito di Largo del Nazareno con il governo Monti, la replica piccata non si fa attendere. Marino, sempre a mezzo twitter risponde: "Balduzzi si riferisce per caso alla sua legge fantasma? Quella mai applicata e senza fondi? E ticket e tagli da chi sono stati fatti? Consiglio un po' di prudenza persino per fare spot elettorali".

Ma non finisce qui. L’ex ministro della Salute replica: “Mi riferisco a quella legge che il Pd, di cui Ignazio Marino fa parte, ha apprezzato e approvato”. E, in conclusione, il senatore Pd sottolinea: “La prima riforma della sanità votata senza confronto in parlamento e con due voti di fiducia. E la mia fiducia non l'ha avuta”.

Cala il sipario virtuale su questo divorzio. “È davvero raro che ci si lasci in buon accordo, perché se si fosse in buon accordo, non ci si lascerebbe”. (Marcel Proust)
 
 
Giovanni Rodriquez

31 gennaio 2013
© Riproduzione riservata

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