Ristori negati a famiglie medici caduti per Covid. Senior Italia FederAnziani: “Indignati, politica imbarazzante”
L’associazione: “Far mancare loro questo riconoscimento sarebbe una dimenticanza troppo grave, ingiustificabile di fronte ai valori della nostra collettività. Per questo ci appelliamo al governo perché si provveda a chiudere questo stallo umiliante”.
15 FEB - “Siamo indignati! Questo atteggiamento da parte della politica è imbarazzante, più per loro che per noi. Non è accettabile prima elogiare, a parole, l’eroismo dei medici e del personale sanitario e poi rimpallarsi un provvedimento che riconosca loro quanto dovuto. Come si può anche solo avere la minima incertezza sul riconoscere i ristori ai medici e ai lavoratori del personale sanitario che hanno riportato un danno permanente e alle famiglie di coloro che, nel corso della pandemia, sono morti sul campo per spirito di dedizione, e di sacrificio, sul lavoro, cercando di contrastare l’emergenza? Far mancare loro questo riconoscimento sarebbe una dimenticanza troppo grave, ingiustificabile di fronte ai valori della nostra collettività. Per questo ci appelliamo al governo perché si provveda a chiudere questo stallo umiliante e sia al più presto riconosciuto ai medici, al personale sanitario e ai loro familiari quanto è loro dovuto”. È quanto scrive in una nota Senior Italia Federanziani.
“Gli eroi del Covid – prosegue - , ovvero il personale sanitario tutto, che hanno pagato con la vita il loro impegno nella lotta contro il virus, sono stati uccisi due volte. Questa è la nostra dolorosa impressione. Una prima volta dal Coronavirus e una seconda volta dalla politica attraverso la cancellazione della loro memoria nel momento in cui il vergognoso voto del Senato ha bocciato l'emendamento al decreto ristori proposto dalla senatrice Cantù che avrebbe dovuto pagare un indennizzo ai medici colpiti dal Covid e ai familiari dei 369 medici che dall'inizio della pandemia hanno perso la vita uccisi dal virus. Abbiamo sentito tante parole di elogio in questi anni, ma al momento di tradurre le parole in un sostegno concreto alle famiglie la volontà della politica è improvvisamente venuta meno, con un gesto che in un solo colpo offende simbolicamente tutto il mondo della sanità, quello che più si è speso in prima linea nell’emergenza, con il suo tributo di 369 medici, 90 infermieri, quasi 4.000 operatori sanitari e assistenziali, per non parlare di tutti i volontari che si sono sacrificati per il bene del paese, per stare dalla parte dei più fragili. La bocciatura di questo emendamento rappresenta la bocciatura del riconoscimento dovuto da parte della collettività nei confronti dei medici, in primis, e di tutti questi angeli. E ci chiediamo, cosa avrebbero fatto gli anziani senza di loro? Quanti altri morti in più degli oltre 150.000 che già abbiamo tristemente contato, ci sarebbero stati? Quante persone sarebbero state più sole? E ce lo chiediamo ora che, lo scenario di un allentamento nella diffusione del virus continua ad essere accompagnato da un bollettino di morti, in stragrande maggioranza anziani e fragili, che è ancora drammatico, e che forse si sarebbe potuto arginare con una politica vaccinale più incisiva sin dall’inizio”.
“Durante questi anni si è pensato a ristorare quanti più possibili, comprese le multinazionali delle RSA che hanno fatto mattanza di anziani, e non riusciamo a ristorare chi più di tutti è stato in prima linea nel cuore dell’emergenza accanto ai più vulnerabili. Fino a pagarne il prezzo più alto. Il governo intervenga e sia cancellata questa mancanza ingiustificabile”, conclude la nota.
15 febbraio 2022
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