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Marini: “Massimo rispetto per il lavoro degli inquirenti, ma non generalizziamo”


30 GIU - “Provo profondo rispetto per l’attività di indagine degli organi inquirenti, soprattutto se è rivolta alla tutela degli interessi pubblici e della collettività. Nello specifico settore della sanità, ho sempre sostenuto che ogni euro sottratto indebitamente alla spesa sanitaria è un euro in meno per la sanità pubblica e quindi per i cittadini”.
 
È quanto afferma la presidente della Regione Umbria, con delega alla Sanità, Catiuscia Marini, in merito agli esiti delle indagini dei Carabinieri del “Nas” di Perugia sui ricoveri in ospedale.
 
“Le responsabilità individuali, rispetto a comportamenti ed attività illecite, qualora accertate e confermate in sede di giudizio, devono essere giustamente perseguite – ha dichiarato in una nota la Presidente –  per ciò che ci riguarda, faremo valere in sede di giudizio le ragioni dell’istituzione, che in definitiva altro non sono che i legittimi interessi dei cittadini”.
 
La presidente Marini ricorda che la Regione Umbria “ha sottoscritto, recentemente, due protocolli d’intesa con la Guardia di Finanza, e con il Nas dei Carabinieri, il cui obiettivo è, appunto, quello di individuare irregolarità nel delicato settore della sanità pubblica, ma anche – sottolinea – nell’attività delle strutture convenzionate con il Servizio sanitario nazionale, sulle anomale prescrizioni di medicinali, le esenzioni dal pagamento del ticket, l’acquisto di materiali sanitari, fino al controllo dell’esercizio della libera professione in generale e a quella in regime di ‘intramoenia’. E con ciò tutelare il nostro servizio sanitario ed in generale la buona qualità del nostro welfare”.
 
“Nella sanità regionale – sottolinea – la stragrande maggioranza dei dipendenti, medici, operatori delle professioni sanitarie e amministrativi, esprime un alto livello di professionalità e correttezza. Anche grazie a ciò l’Umbria ha raggiunto livelli di eccellenza in Italia, unanimemente riconosciuti. Dunque è, e sarebbe inaccettabile ogni forma di ingiusta generalizzazione, rispetto a comportamenti illeciti, nei confronti dell’intero corpo degli operatori della sanità regionale”.
 
 “Il nostro impegno, però, è sempre quello di fare meglio. Se episodi come quelli che emergono dall’indagine dei Nas di Perugia – prosegue – dovessero essere in un certo senso anche legati alla necessità dei cittadini di un accesso più rapido ai servizi sanitari, voglio dire che stiamo lavorando per affrontare con maggior determinazione il problema delle liste d’attesa. Già nei prossimi giorni la Giunta regionale discuterà un ‘piano straordinario’ che conterrà proposte e impegni, anche di tipo contrattuale, per affrontare questo delicato problema. Il Piano – conclude – verrà sottoposto alla più ampia partecipazione con tutte le organizzazioni sindacali, sia quelle confederali che professionali, e  con le associazioni di volontariato che si occupano della tutela degli interessi dei cittadini che accedono al servizio sanitario, a cominciare da Cittadinanzattiva e dal Tribunale dei diritti del malato”.

30 giugno 2014
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