Tagli delle indennità dei medici di Ca. Asl di Avellino condannata a pagare gli arretrati
Per i giudici l’indennità in esame, stabilita dall’AIR, essendo finalizzata a remunerare il medico di continuità assistenziale operante in Campania per compiti aggiuntivi rispetto a quelli previsti dall’ACN, “deve ritenersi un vero e proprio emolumento aggiuntivo, a carattere retributivo, rientrante nel compenso complessivamente dovuto in base al trattamento economico previsto dall’art. 9 dell’AIR”. Dunque sono parte integrante della retribuzione del medico. La Asl dovrà risarcire il medico che ha presentato ricorso con 3723 euro oltre interessi legali. Fismu: “Fatta giustizia”. LA SENTENZA
20 OTT - I giudici danno di nuovo ragione ai medici, rispetto al taglio delle indennità relative all’attività professionale dei medici di continuità assistenziale praticate dalle Asl. Il Tribunale Ordinario di Benevento ha infatti condannato,
ancora una volta, la Asl di Avellino al risarcimento delle indennità non corrisposte a un medico di continuità assistenziale, per un totale di 3723,00 oltre interessi legali. Per i giudici l’indennità in esame, stabilita dall’AIR, essendo finalizzata a remunerare il medico di continuità assistenziale operante in Campania per compiti aggiuntivi rispetto a quelli previsti dall’ACN, “deve ritenersi un vero e proprio emolumento aggiuntivo, a carattere retributivo, rientrante nel compenso complessivamente dovuto in base al trattamento economico previsto dall’art. 9 dell’AIR”. Dunque sono parte integrante della retribuzione del medico.
Sulla sentenza interviene Vincenzo Morante, responsabile organizzativo e tesoriere nazionale di Federazione Italiana Sindacale Medici Uniti-FISMU, e dirigente FISMU di Benevento, che sottolinea il “grande lavoro svolto dall’avvocat
o Ennio Grassini”, e la “solidarietà nei confronti di
Pinetta Vessichelli, vice segretario regionale Campania FISMU, e segretario provinciale di Avellino del sindacato, vittima dei tagli dell’Asl di Avellino e che grazie alla sua tenace resistenza, con un ricorso ha ottenuto giustizia dal tribunale, creando così un precedente per tutti i medici del settore in analoghe situazioni”.
“Fatta giustizia”, così saluta la decisione del giudice del lavoro, la stessa
Pinetta Vessichelli, che rivendica la necessità di reagire a queste “arbitrarie decisioni delle Asl, non solo in Campania, ma anche nel resto di Italia”.
“Le indennità tagliate, relative alle attività aggiuntive, sono da considerare parte integrante della retribuzione del medico - conclude Vessichelli - e sono previste dall’accordo regionale per tutti i medici di continuità assistenziale. Il tribunale ha dato ragione ai camici bianchi: abbiamo messo un freno agli arbitrii burocratici, tutelando i diritti della categoria. Questa è una sentenza utile ed importante anche per altre regioni”.
20 ottobre 2020
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