Asl Napoli 1, dirigenza medica in rivolta: “Tutte le energie sull’Spedale del Mare, gli altri presidi della Napoli 1 in ginocchio”
La rete degli ospedali della Asl fa acqua da tutte le parti dovendo fare i conti con gravi carenze strutturali, strumentali e soprattutto di personale. A puntare il dito sono i sindacati della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria, che, dopo un’assemblea plenaria hanno redatto un articolato documento propositivo e di denuncia inviato agli organi regionali e al manager della Asl Mario Forlenza. IL DOCUMENTO DELL’INTERSINDACALE
27 LUG - Non esiste solo l’Ospedale del Mare (OdM). La sanità dell’area si regge anche grazie agli altri presidi, che lavorano al massimo delle forze ma restano trascurate dalle strategie di potenziamento aziendale. È questa la denuncia dell’Intersindacale della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria della Asl Napoli 1 centro (Anaao Assomed, Cgil Medici, Feder. Medici, Uil Fpl, Anaao Assomed Sett. Dirig. Sanitaria, Cimo, Fesmed, Anpo, Ascoti, Fials Medici, Cisl Medici, Fvm, Aupi, Fassid, Snr, Sinafo, Ugl Medici).
“Tutte le risorse, le attenzioni e la buona comunicazione dell’azienda sono indirizzate verso l’Ospedale del Mare, senza che neppure vi sia stato ancora attivato il pronto soccorso, ed ormai gli ospedali sono spaccati in due: da una parte il presidio di Napoli est – si legge nel documento - con temporaneo esubero di personale e con abbondante dotazione tecnologica, e dall’altra parte i presidi impegnati nel pronto soccorso (San Giovanni Bosco, Loreto Mare, Pellegrini, San Paolo), in grave affanno per carenza di personale e tecnologie, costretti a sospendere o ridurre attività ordinarie (con prolungamento delle liste di attesa) e spesso impossibilitati a programmare la copertura dei turni di servizio”.
Le disfunzioni
Nelle pagine del documento sindacale sono elencate le principali disfunzioni della Asl. Si va dai pronto soccorso affollati e con personale all’osso, stressato e stremato dai carichi di lavoro, alle strutture edilizie obsolete, alla manutenzione carente, alle tecnologie non sempre all’altezza, per finire con i beni di consumo centellinati, compresi suppellettili, biancheria e ausili forniti col contagocce. Per non parlare dell’organizzazione dei percorsi di cura (per i pazienti che accedono in pronto soccorso soprattutto) approssimativi e affidati a primari facenti funzione che spesso non hanno né l’autorità, né il tempo di dedicarsi alla revisione continua delle cose che non vanno. E così i cittadini scontano tutti i mali di un processo riorganizzativo ancora a metà strada. Infine, come se non bastasse le violenze e le aggressioni soprattutto nei pronto soccorso e agli operatori del 118. “Gli operatori dei pronto soccorso e del 118 sono bersaglio privilegiato di aggressioni – dicono i sindacati - ma l’azienda non si confronta con i rappresentanti degli aggrediti per migliorare il servizio e la sicurezza, siamo diventati lo sfogatoio del malcontento dell’utenza esasperata. Il momento del confronto è essenziale perché tutti possano remare nella stessa direzione”.
Il Loreto Mare
Riflettori accesi sulle principali difficoltà organizzative evidenziate dagli ispettori ministeriali un anno fa al Loreto Mare. Nodi che persistono e si allargano agli altri presidi. “Quasi ovunque sono vacanti i posti di responsabili di reparti e servizi. I concorsi si fanno solo a Napoli est mentre nel resto dell’azienda le procedure sono minime senza trasparenti criteri di priorità”. “Il personale diminuisce sempre più, negli ospedali e nei distretti, ed è sempre più stressato e di età avanzata – aggiunge il documento - e le procedure di reclutamento sono lente ed insufficienti”. “La distribuzione del personale non è fatta, come da noi ripetutamente chiesto, in modo equo, sulla base dei carichi di lavoro e per garantire la funzionalità di tutte le strutture dell’azienda – conclude la Nota - sia per l’emergenza che per l’elezione”. Si lamenta dunque che il Loreto Mare sta morendo tra trasferimenti e mancata attivazione del polo materno-infantile “nel quale ormai ben pochi continuano a credere e per il quale nulla si sta facendo”.
Il Manager Forlenza
“Rispetto e trovo quasi sempre stimolanti i documenti sindacali – replica a stretto giro il manager Mario Forlenza - sopratutto quando sono propositivi e non quando sono mirati a critiche generalizzate. Dare l’immagine della Asl Na1 come di una azienda ferma è però ingiusto e non rispondente al vero per il lavoro che sinora è stato fatto, peraltro riconosciuto da più parti. E non solo per portare a regime l’apertura di tutti i reparti dell’ospedale del Mare ma anche per potenziare gli altri Presidi ospedalieri. Al San Giovanni Bosco ad esempio sono stati ultimati i lavori di ammodernamento per l’Utic e la Cardiologia. Certo non posso negare – aggiunge il manager - che l’obiettivo dell’apertura del Pronto Soccorso dell’ospedale del mare è un obiettivo strategico fondamentale per la Asl e la Regione è lo è sicuramente anche per le Organizzazioni sindacali”. Ma dal documento sindacale emergono anche altre obiezioni connesse alla non attivazione di procedure concorsuali per i posti di responsabilità dirigenziale.
“Ai sindacati dò conferma e assicurazione che i concorsi di struttura complessa delle varie Unità operative degli altri presidi saranno attivati subito dopo l’estate in quanto quelli per il presidio di Napoli est, fatte salve alcune discipline, sono stati in buona parte espletati o in via di prossima definizione. Comunque tengo a precisare che convocherò per la prossima settimana la dirigenza medica per un confronto su tutte le tematiche dalle stesse sollevate nel documento”
Ettore Mautone
27 luglio 2018
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