Asl Napoli 2 Nord. Tutti i nodi affrontati dal commissario D’Amore a tre mesi dalla nomina
L’occasione per fare il punto durante la visita del commissario all’ospedale di Pozzuoli: “In arrivo una nuova Tac e l’apertura dell’emodinamica”. Ma si è parlato anche di stabilizzazione dei precari, sblocco turnover senza dimenticare il nodo della diabetologia.
06 FEB - Il Commissario straordinario della Asl Napoli 2 nord
Antonio D’Amore e il sindaco di Pozzuoli
Vincenzo Figliolia hanno visitato il Nuovo Pronto Soccorso dell’ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli. Ultimazione della sala per l’emodinamica, il potenziamento dei reparti con problematiche strutturali o di personale e l’arrivo di una nuova Tac di ultima generazione entro la primavera: questi i nodi da sciogliere su cui è al lavoro la nuova struttura commissariale.
“L’obiettivo – avverte il commissario – è assicurare in tempi rapidi una dotazione di personale adeguata ai nuovi servizi e di garantire al più presto possibile l’apertura del nuovo Pronto Soccorso. Proprio per quest’ultima struttura hanno già preso il via le gare per acquistare gli arredi e le tecnologie. Al termine di tali procedure l’ospedale Santa Maria delle Grazie potrà contare su una macchina Tac, aggiuntiva rispetto a quella attuale. La nuova strumentazione Tac sarà una “128 slices” ad altissima definizione, una delle poche tecnologie del genere presenti in Campania. Questa nuova apparecchiature tecnologica rientra nel piano di riammodernamento delle tecnologie che l’Azienda ha avviato su tutte le proprie strutture. Il nuovo pronto soccorso, come quello degli altri ospedali dell’Asl, sarà basato sul sistema del triage, ovvero: al momento dell’accettazione il paziente verrà valutato per la gravità del proprio caso, così da dare priorità di attesa in base alla necessità di cure più rapide”. Per preparare il personale al meglio nella gestione di tale pratica, l’Asl Napoli 2 Nord ha avviato un percorso di formazione che prenderà il via dalla prossima settimana, coinvolgendo 75 infermieri provenienti dai diversi ospedali dell’Azienda.
L’apertura del nuovo Pronto Soccorso del Santa Maria delle Grazie è prevista entro la primavera. La visita del Commissario straordinario rientra tra i sopralluoghi periodici che il manager sta effettuando ai Presidi ospedalieri per verificare l’andamento dei lavori di ristrutturazione dei lavori in corso.
“Procedono speditamente – continua D’Amore – i lavori al pronto soccorso dell’ospedale di Frattamaggiore dove all’atto del mio insediamento ho trovato una situazione drammatica, con un impianto idrico e fognario che da anni ne determinava l’allagamento. Il 25 ottobre l’ultimo episodio con la chiusura. Per questo ho in tempi da record appaltato i lavori di ammodernamento che ci consentiranno di avere una struttura a norma e di completare i lavori di ammodernamento di tutto il reparto emergenze che macina alti numeri di prestazione per un’utenza della zona a Nord di Napoli sguarnita di altri presidi ospedalieri fatta eccezione per l’ospedale di Giugliano. Quando sono arrivato qui – aggiunge il commissario – ho trovato una situazione di e di personale non monitorate e molti contratti in scadenza prorogati da anni senza evidenza pubblica. Ci siamo rimboccati le maniche ci siamo subito messi al lavoro per risalire la china”. E di alcuni giorni fa la decisione del nuovo management aziendale di affidare le gare superiori all’importo di 200 mila euro al provveditorato alle opere pubbliche L’accordo permette all’Asl di avvalersi della collaborazione del Provveditorato interregionale delle Opere Pubbliche per ogni acquisto di forniture superiori a quell’importo. “Sottoscrivendo questa convenzione, l’Azienda si è data un obiettivo di massima garanzia della trasparenza e di risparmio”, commenta il commissario. Ma le criticità di partenza sono tante.
Stabilizzazione dei precari
Il manager ha nelle ultime settimane proceduto anche alla stabilizzazione dei precari facendo scattare il semaforo verde per la conversione del contratto, da tempo definito a tempo indeterminato, per 44 camici bianchi. “Sono medici, infermieri e tecnici e il più anziano ha 58 anni – avverte D’Amore – e sono già entrati in servizio da gennaio del 2016 con il nuovo inquadramento”. La delibera, firmata agli inizi dello scorso dicembre è la n. 581 e fa parte del voluminoso fascicolo di atti sin qui prodotti dal 12 novembre, giorno in cui D’Amore s’è insediato insieme al Sub commissario sanitario
Luigi de Paola e al Sub commissario amministrativo
Alberto Pironti, a seguito dell’investitura della Regione giunta il 6 novembre scorso.
“La conclusione del percorso di stabilizzazione – aggiunge D’Amore – è in linea con quanto previsto dalla norma quadro nazionale (all’articolo 6 comma 4 del DPCM del 6 marzo 2015) e interessa 12 medici, 9 infermieri, 17 tecnici di radiologia e 5 ostetriche assunti tra il 2000 ed il 2007 con procedure di selezione pubblica”. Si tratta di professionisti che lavorano da oltre 10 anni nella Asl dopo il superamento di un iter di selezione e varie proroghe. Per ora, in attesa di ulteriori chiarimenti (chiesti al governatore anche dall’intersindacale medica) restano in attesa i numerosi titolari di contratti atipici (cococo, cocopro e i contrattisti a progetto) che lavorano per chiamata diretta ovvero dopo selezione pubblica. A Na 2 nord l’età media del personale interessato alla stabilizzazione è di 45 anni mentre l’ultima assunzione di precari risale a 15 anni fa. “Il percorso di stabilizzazione non avrà alcuna ricaduta sul bilancio dell’Azienda, in quanto si tratta di personale già presente nella pianta organica dell’Asl” chiarisce il commissario.
Il manager, chiamato agli inizi di novembre dai ruoli della Asl di Caserta dove era responsabile del dipartimento dipendenze patologiche, in poco meno di tre mesi lavorativi ha già messo in moto i lavori per l’adeguamento del pronto soccorso di Frattamaggiore allagato dal 24 ottobre. Nero su bianco anche la gare per l’acquisto di tecnologie e arredi che mancavano all’emergenza di Pozzuoli. Lavori in corso anche a Giugliano che per ora lavora a mezzo servizio. Ricostituiti infine il comitato di budget e corrette relazioni sindacali.
La realtà della Asl
L’Asl Napoli 2 nord abbraccia il vasto territorio della Campania che si estende a Nord di Napoli e che comprende 32 Comuni che vanno dal comprensorio di Pozzuoli e di Monteruscello fino ad Acerra e Casalnuovo con l’asse mediano a rappresentare l’anello di congiunzione che circumnaviga l’immensa area che passa da Sant’Antimo, Giugliano, Marano, Villaricca, Mugnano, Frattamaggiore, Arzano, Casoria, Afragola e Caivano. Tutte sedi di distretto tra le più densamente popolate della Campania.
A questo territorio si aggiungono Ischia e Procida che per essere delle isole comportano non meno difficoltà di quanto li ponga la terraferma. A nord di Napoli i problemi di salute sono tanti e la mappa del disagio si sovrappone a quella delle tante emergenze sociali. Un’Asl periferica, ma centrale per gli obiettivi di salute pubblica di circa 1,3 milioni di abitanti. Gli ospedali sono quattro: oltre il Rizzoli di Ischia ci sono il Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli, il San Giuliano di Giugliano, il San Giovanni di Dio di Frattamaggiore. Con 1,2 posti letto per mille abitanti l’Asl resta quella con la minore offerta di degenze rispetto alla media regionale (3,2). Sul territorio il principale nodo assistenziale è quello della salute mentale aggravatosi nell’ultimo anno con il pensionamento del capodipartimento. Gli ospedali: quello di Pozzuoli è il più grande, 200 posti letto e un pronto soccorso di secondo livello. Qui dovrebbe sorgere un’emergenza tutta nuova e i lavori erano fermi da un anno nonostante in cassa ci fossero le risorse vincolate del programma regionale di edilizia sanitaria. Stessa situazione di stallo a Giugliano dove il pronto soccorso era un’incompiuta e le gare erano ferme. A Pozzuoli, un’emodinamica nuova di zecca, pronta a funzionare per affiancare l’Utic (Terapia intensiva coronarica) attende inoltre le assunzioni di personale.
Sblocco del turn-over, mobilità, stabilizzazione dei precari e riorganizzazione dei turni e della distribuzione di personale medico e infermieristico tra pronto soccorso e reparti ospedalieri la strada maestra da percorrere per garantire i servizi ai cittadini.
A Giugliano il pronto soccorso era garantito quasi completamente da personale precario ora in gran parte stabilizzato. Il nodo da sciogliere riguarda anche la nuova Cardiologia. Un reparto che macina migliaia di prestazioni l’anno ma che registra un vuoto organizzativo preoccupante. Le difficoltà riguardano le urgenze. Mille infarti l’anno, tre al giorno, le angioplastiche sono risolutive se effettuate nell’arco di un’ora. Ma come previsto dal Piano cuore della Regione sono indirizzate al Policlinico o al Monaldi dove ci sono centri altamente specializzati in attesa che apra l’emodinamica di Pozzuoli. Occorre però l’accompagnamento di un medico. In reparto ce ne sono due di giorno e uno solo di notte che non può lasciare sguarnita l’Utic. La reperibilità giunge in 30 minuti, nè anestesisti e medici del pronto soccorso risolvono il problema. Il primario che aveva scritto almeno quattro lettere di denuncia negli ultimi mesi alla direzione sanitaria e generale ha ora finalmente ottenuto udienza. Il problema è in via di risoluzione.
Altro nodo, l’assistenza domiciliare. Quella ospedaliera vedeva a fine anno gli infermieri in convenzione sul piede di guerra per stipendi non pagati da tre mesi. Quella domiciliare integrata per anziani, cronici e disabili, era affidata a un rapporto convenzionale esterno con strutture di riabilitazione accreditate. L’ultima delibera datava 31 dicembre del 2014. Da allora nessuna proroga o nuove gare. Le equipe, che da allora hanno continuato a lavorare, il 23 ottobre si sono fermate. Al palo c’erano anche l’impegno delle risorse Cipe su fondi Ue già assegnati per progetti vincolati. A pagarne le spese anche un percorso diagnostico assistenziale sull’autismo. Personale deluso e sindacati sul piede di guerra. Alla Ginecologia dell’ospedale di Pozzuoli il facente funzione Nicola Annunziata (tanti i primari a scavalco ai quali non è stato rinnovato l’incarico) ha dovuto chiudere l’ambulatorio di ecografia e anche le sedute operatorie procedono a rilento. Tutti nodi presi tra le mani dal nuovo commissario che li sta sciogliendo uno a uno.
Il nodo della diabetologia
L’ultima grana l’assistenza diabetologia affidata ai centri privati con contratti di servizio ma in assenza di accreditamento. Dopo lo stop del commissario e il tentativo di potenziare le attività distrettuali (ci vuole tempo) a fronte della sollevazione di associazioni di categoria, pazienti e associazione dei medici è intervenuta la quinta Commissione Sanità con un’audizione con la FederLab Campania, Confederazione Centri antidiabete e Aspat oltre che rappresentanti della Asl Napoli 2 Nord e una folta delegazione di pazienti diabetici.. Il presidente della Commissione regionale Sanità,
Raffaele Topo. Vuole vederci chiaro sulla opportunità di un provvedimento che formalmente ineccepibile potrebbe avere risvolti negativi sul piano della salute pubblica. E dunque inopportuno.
“La sospensione, da parte della Asl, dei contratti di servizio di diagnosi e cura con i centri privati antidiabete che ha sancito, di fatto, come più volte denunciato dalle stesse associazioni di categoria – avverte Topo - lo stop dell'assistenza e il correlato accesso ai presidi diagnostici terapeutici, per almeno ventimila malati di diabete. “Il potenziamento dei servizi distrettuali – sottolinea Pierpaolo Polizzi, presidente Aspat – per stessa ammissione del coordinatore medico dei servizi della Asl è per ora un piano virtuale da realizzare nei tempi che richiederà. Intanto l’assistenza vive momenti di grave disagio con tempi di attesa per controlli e prime visite non compatibili con lo stato di salute di un paziente diabetico spesso anziano e affetto da pluripatologie”. Topo ha chiesto dunque alla Asl di conoscere il numero esatto dei malati in cura e in quali centri e con quali forze di personale siano assistiti.
Ettore Mautone
06 febbraio 2016
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