Campania. Ospedalità privata, siglato accordo tra Regione, Aiop e Confindustria Sanità
Al centro dell’intesa l’esigenza di assicurare una risposta al bisogno di prestazioni ospedaliere attraverso il completamento del processo istituzionale di accreditamenti e la necessità di ridurre la mobilità passiva. In corso di emanazione il decreto di recepimento dell’accordo.
25 MAG - Il presidente della Regione Campania e commissario ad acta alla Sanità, il presidente di AIOP Campania Sergio Crispino e il presidente del Raggruppamento Sanità di Confindustria Campania VincenzoSchiavone hanno sottoscritto un accordo sull’Ospedalità Privata Accreditata. “Al centro dell’intesa – spiega una nota regionale - , l’esigenza di assicurare una idonea risposta al bisogno di prestazioni ospedaliere, attraverso il completamento del processo istituzionale di accreditamenti, e la necessità di recuperare la mobilità passiva per evitare riduzioni dell’ammontare del finanziamento annuale assegnato dallo Stato”.
L’accordo prevede che le case di cura con meno di 40 posti letto potranno richiedere la riconversione di letti finalizzata a trasformarsi in strutture monospecialistiche.
Le case di cura con posti letto in numero inferiore a 60, ma già autorizzate per 60 o più, potranno incrementare i letti fino a 60, secondo criteri che verranno fissati dalla normativa regionale, entro il limite complessivo riportato nella proposta di piano ospedaliero trasmesso al Ministero.
Le strutture dotate di un numero di posti letto inferiore a 40, non monospecialistiche, nelle more dell’adozione di ulteriori provvedimenti, continueranno ad operare assicurando il rispetto del principio di aggregazione per area medica o chirurgica.
“Per il completamento dell’attuale fase di accreditamento – spiega la nota -, Regione, Aiop e Confindustria hanno convenuto sul fatto che la normativa regionale vigente ritiene il fabbisogno soddisfatto in modo prioritario attraverso l’accreditamento delle strutture private transitoriamente accreditate”.
Al fine di limitare la mobilità passiva, le case di cura potranno migliorare l’offerta dei servizi sanitari, nel rispetto di standard e fabbisogno, sia attraverso una parziale riconversione dei posti letto accreditati, funzionale ad una migliore efficienza delle strutture stesse, sia attraverso una più appropriata erogazione di prestazioni che riduca la “fuga” di cittadini campani verso altre regioni. “L’obiettivo è esercitare un’attrazione nei confronti di cittadini di altre parti d’Italia, attraverso la remunerazione delle prestazioni anche oltre i limiti di spesa, dopo la verifica ministeriale sulla compensazione della mobilità”.
La qualità dell’assistenza territoriale sarà migliorata individuando idonee misure di riqualificazione, funzionali alla partecipazione delle case di cura accreditate alle reti assistenziali specialistiche e di emergenza o urgenza.
Infine, in merito alle criticità emerse nel percorso di accreditamento istituzionale definitivo della case di cura in provincia di Caserta, dove l’offerta di ospedalità pubblica e privata è particolarmente carente, si è convenuto di avviare un percorso che consenta il completamento del processo di accreditamento istituzionale definitivo di tutte le case di cura di quella provincia e anticipi i presupposti del nuovo piano ospedaliero in termini di stima del fabbisogno aggiornato di ospedalità pubblica e privata.
Marzia Caposio
25 maggio 2015
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