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Campania. Presentato a Napoli “Health Technology Assessment: principi, logiche, esperienze e diffusione”. Obiettivo: spendere meno, spendendo meglio

Il booklet è il risultato del lavoro di un gruppo di esperti e professionisti della sanità, che ha analizzato il miglior posizionamento e la diffusione di questa metodologia di valutazione nelle varie regioni, con un’attenzione particolare al territorio campano. 

21 MAG - Prevedere un nucleo Hta all’interno delle singole realtà aziendali che dialoghi con le strutture regionali, in risposta ai dettami del nuovo Patto della Salute 2014-2016 e quindi in stretto raccordo con il Ministero della Salute e l’Aifa. Questo processo dovrà puntare all’introduzione di nuovi setting assistenziali, nuove tecnologie sanitarie oggetto di valutazione, così come nuovi farmaci innovativi ad alto costo e ammodernamento tecnologico, con l’obiettivo di migliorare l’assistenza per il paziente ad un costo minore per il sistema.

Sono questi i prossimi step in Campania sul tema della diffusione dell’Hta che sono emersi nel corso dell’incontro che si è svolto il 20 maggio a Napoli per la presentazione del testo “Health Technology Assessment: principi, logiche, esperienze e diffusione”. Questo booklet è il risultato del lavoro di un gruppo di esperti e professionisti della sanità, che ha analizzato il miglior posizionamento e la diffusione di questa metodologia di valutazione nelle varie regioni, con un’attenzione particolare alla Campania. Il pamphlet formativo presentato nasce con un focus su una problematica attuale e dibattuta: quella dei farmaci intravitreali, farmaci che garantiscono netti miglioramenti per i pazienti affetti da gravi problemi alla vista correlati alla patologia diabetica e in età avanzata.

All’incontro erano presenti la Prof.ssa Carla Riganti, editor del volume, esperta in sanità pubblica e dirigente medico presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II di Napoli, il Prof. Francesco Rossi, Presidente della SIF e ordinario di farmacologia presso la Seconda Università degli Studi di Napoli, il Prof. Ettore Cinque, sub commissario per l’attuazione del Piano di Rientro nella Regione Campania e ordinario di economia presso la Seconda Università degli Studi di Napoli e la Prof.ssa Annamaria Colao, ordinario di endocrinologia presso l’Università Federico II di Napoli.
In Campania già nel 2011 con un Decreto del Presidente della Regione è stata istituita una commissione Hta e questo percorso è proseguito con la promozioni di eventi scientifici regionali sul tema (dicembre 2013) e con la realizzazione di materiale formativo in collaborazione con le società scientifiche nazionali di settore.

“Comunicare il valore dell'Health Technology Assessment – ha detto Carla Riganti - non solo e' possibile, ma indispensabile per aumentare la compliance tra i cittadini, i professionisti della salute ed i decisori. Aiuta a recuperare, con trasparenza, l'antico rapporto di fiducia nel sistema sanitario regionale e nazionale. L'Hta ha un alto valore sociale, consente di produrre più salute "in sicurezza" razionalizzando gli investimenti e salvaguardando gli aspetti di eticità, equità, efficacia. Da tale esigenza nasce il booklet che presentiamo oggi che rappresenta un agile, sintetico strumento di approccio alla valutazione in sanità”.

Sempre piu l’Hta è diventato, dunque, strumento per migliorare l’assistenza sanitaria, valorizando le nuove tecnologie che garantiscono risparmi per il Sistema Sanitario Nazionale. Parlando di Hta occorre quindi partire dal corretto uso delle tecnologie sanitarie più adeguate alle esigenze del paziente, in un contesto sanitario che richiede sempre più cambiamenti nel campo dell’organizzazione, e questa sfida, in un paese come l’Italia e per una regione come la Campania da anni alle prese con i sacrifici e i vincoli imposti dal commissariamento, assume certamente toni più alti.

“Il quadro economico europeo ed italiano impone sempre più al SSR di applicare criteri di razionalità, efficienza ed efficacia nelle scelte – ha dichiarato Ettore Cinque -, pur nella preservazione del principio di universalità. In questa ottica, metodologie evolute, multidisciplinari e multidimensionali come l'Hta possono rappresentare l'anello di congiunzione tra il mondo della ricerca, dell'industria e delle istituzioni, per passare dalle evidenze scientifiche alle decisioni manageriali. È chiaro che le scelte compiute ed i criteri applicati devono anche essere correttamente comunicati all'utenza, al fine di instaurare un giusto clima di fiducia nelle istituzioni preposte alla tutela della salute. Nel Ssr della Regione Campania la strada da percorrere è ancora lunga, anche se negli ultimi tempi si colgono dei sensibili miglioramenti anche sul fronte dei livelli essenziali di assistenza, pur in costanza di un piano di rientro che ha imposto enormi sacrifici agli operatori della sanità e agli utenti”.

In un sistema sanitario come il nostro, allora, la capacità di trasmissione del potenziale di ricerca verso nuovi processi assistenziali, nonostante le gravi e perduranti difficoltà economiche, è la vera sfida che i nostri decisori hanno davanti, sfruttando la leva della trasformazione del modello organizzativo, diminuendo la spesa ospedaliera e potenziando i livelli territoriali, per liberare risorse verso la sanità del futuro.
“Garantire innovazione significa anche rendere disponibili farmaci migliori – ha infatti sottolineato Francesco Rossi – e quindi più aderenza alla terapia e maggiore impatto sulla salute della popolazione. L’Hta ci aiuta a garantire innovazione anche con le risorse disponibili attraverso un migliore modello organizzativo ed economico”.

Nel rispetto dei principi di trasparenza, eticità e socialità che il SSN da sempre deve garantire, la voce unanime lanciata durante l’incontro dal gruppo di esperti protagonisti di questo lavoro è quella di una pressante richiesta di valorizzazione delle numerose eccellenze del sistema campano e delle buone pratiche presenti all’interno delle strutture sanitarie.

“Prima la medicina vicariava le istituzioni ed il ricovero ordinario era molto di più di una presa in carico, aveva una funzione protettiva e di sopravvivenza. Oggi questo non è più sostenibile ed è necessario introdurre nuovi setting assistenziali. – ha detto in chiusura Annamaria Colao - E' una responsabilità degli esperti e degli accademici comunicare che le eccellenze esistono e che le eccellenze producono altre eccellenze. In Campania le eccellenze sono tante e l'augurio e' che possano essere finanziate per essere sviluppate nello stesso posto dove sono state create. Le eccellenze producono innovazione e sostenibilità”.
 

21 maggio 2015
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